«Esiste un socialismo liberale che occorre recuperare nel PS»

Ora è ufficiale: all’interno del Partito socialista svizzero vanno annoverati anche i socialisti liberali. Sabato scorso 61 membri del PS svizzero hanno infatti costituito l’associazione «Piattaforma riformista».
Valori e posizioni
«Ora chiederemo di essere ufficialmente riconosciuti come forum, ovvero come corrente ben definita e ben definibile all’interno del partito». A parlare è Bruno Cereghetti, membro della neonata associazione nazionale. «La Piattaforma riformista vuole essere portatrice di un orientamento politico diverso rispetto alla linea ufficiale del PS svizzero, pur iscrivendosi in un modo di pensare e con finalità tipicamente socialiste». Una corrente di pensiero che, dunque, si discosta «dalla linea marxista e massimalista che si è imposta ai vertici del partito, tanto a livello federale quando a livello cantonale».
Ma quali sono dunque i valori e le posizioni di questa corrente liberal-socialista? «I capisaldi della corrente vanno cercati nell’idea di una società con una forte protezione sociale. Non certo però con l’obiettivo di creare una nuova dipendenza tra Stato e individuo, ma, al contrario, con l’intenzione di liberarlo dall’aiuto dello Stato». Altro punto fondamentale, è l’orientamento liberale. «Sosteniamo un’idea di società liberale in cui i cittadini decidono in modo responsabile e autonomo della loro vita e delle loro scelte. Il ruolo dello Stato è quello di garantire e proteggere la sfera privata rispettandola. Il potere dello Stato deve essere quindi limitato alla protezione dei diritti fondamentali ma non deve andare oltre». Non va poi dimenticato il forte sostegno dato all’economia di mercato. «Come Piattaforma riformista ci impegniamo per un’economia forte, perché questa è la base stessa di impieghi sicuri e della prosperità sociale». Di qui, la convinzione che «la libera concorrenza rappresenti il meccanismo più adatto per fornire le risposte adeguate ai bisogni dei consumatori e delle consumatrici».
E in Ticino?
Ma a livello cantonale, questa corrente che spazio occupa nell’impostazione del partito e quale spazio potrebbe occupare in futuro? «L’orientamento è nato soprattutto nella Svizzera tedesca. Vedremo quindi come si consoliderà in Ticino e negli altri cantoni. Abbiamo previsto la possibilità di costituire delle sezioni cantonali. Ma si tratta di un’idea nuova e quindi al momento non ci sono necessariamente delle prospettive concrete». Anche se, aggiunge Cereghetti, «per aderire all’associazione non occorre essere iscritti al PS». Una mossa anche strategica: «Ci siamo infatti accorti che molte persone condividono l’idea di società equa incentrata su una rete sociale forte, ma poi decidono di non iscriversi al PS proprio per la sua linea massimalista, fortemente orientata a sinistra che caratterizza oggi il partito». Cereghetti non nasconde che il pensiero socialista liberale trova dei punti di contatto con altre aree politiche. «La nostra corrente non vuole fare proseliti a tutti i costi. Posso dire, però, che in Ticino abbiamo diversi membri che non sono del partito socialista e che, nello stesso tempo, siamo aperti al dialogo e al confronto con altre realtà politiche». Ma chiediamo, in maniera provocatoria, non si sta profilando la nascita di un nuovo partito, magari proprio in Ticino? «Il nostro neo presidente Erich Fehr, sindaco di Bienne, lo ha detto chiaramente: l’orientamento non è quello della creazione di un nuovo partito. La nascita di Piattaforma riformista non è assimilabile a quella dei verdi liberali che hanno costituito un partito politico a sé staccandosi dai verdi. La corrente socialista liberale del PS svizzero oggi è intesa come un modo di pensare interno al partito. Poi, è chiaro che ci sono dinamiche che possono evolvere. Ma oggi non c’è il disegno di costituire un nuovo partito».