F-35, l'acquisto potrebbe essere più costoso a causa della mancanza di armi

L'acquisto da parte della Svizzera dei caccia F-35 potrebbe rivelarsi ancora più costoso di quanto recentemente ipotizzato a causa della mancanza di armi.
«Non è un segreto che gli F-35 siano equipaggiati in modo rudimentale», ha dichiarato la presidente della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N), Priska Seiler-Graf (PS/ZH), interpellata da Keystone-ATS.
Citando un insider, il Sonntagsblick ha riferito oggi che, contrariamente a quanto dichiarato dalla Confederazione, il prezzo d'acquisto concordato per gli F-35 americani non comprende quasi nessun armamento. Secondo il domenicale, solo 24 dei 36 jet saranno dotati di un bomba. Gli F-35 non avranno a disposizione missili aria-aria a medio e lungo raggio. Ma verranno forniti solo i cosiddetti missili Sidewinder per le brevi distanze.
Oggi non è stato possibile contattare l'Ufficio federale dell'armamentio (armasuisse) per un commento. Il responsabile delle comunicazioni Kaj-Gunnar Sievert ha dichiarato al Sonntagsblick che «alcuni sistemi d'arma» dovranno essere acquistati, come previsto, dopo la dismissione degli F/A-18.
La presidente della CPS-N e consigliera nazionale Seiler-Graf ha criticato il fatto che sia stato fatto di tutto per far apparire il prezzo più basso di quanto fosse in realtà. Si è trattato di un «inganno» fin dall'inizio.
Secondo quanto ha annunciato mercoledì il Consiglio federale, la Svizzera e gli Stati Uniti non sono d'accordo sul prezzo di 6 miliardi di franchi per i jet da combattimento F-35.
Gli Usa sostengono ci sia stato un malinteso e chiedono un supplemento fra i 650 milioni e 1,3 miliardi di dollari. I costi per gli armamenti si aggiungerebbero al già incerto prezzo di acquisto.
Alla luce di queste circostanze, la Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CDG-N) avrebbe ordinato un'ispezione, secondo quanto riferito dalla Sonntagszeitung e dalla NZZ am Sonntag. La Commissione comunicherà i prossimi passi martedì, ha confermato il suo presidente Erich Hess (UDC/BE) su richiesta di Keystone-ATS.
Il PS e i Verdi hanno chiesto da parte loro l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI). Anche Seiler-Graf era inizialmente favorevole a questo approccio, ma ora dice di considerare l'intervento della Commissione della gestione come «un'opzione praticabile». Una CPI non avrebbe infatti ai suoi occhi possibilità di ottenere la maggioranza. Se tuttavia dovessero emergere nuovi elementi che facessero pensare a un inganno, «dovremmo discuterne ulteriormente», ha concluso la consigliera nazionale.