F-35, le reazioni dei partiti

Un'altra stoccata alla Svizzera dagli Stati Uniti. Dopo i dazi, gli F-35. «Dopo intensi colloqui durante l'estate, condotti anche dal sottoscritto, gli Stati Uniti si sono mostrati irremovibili: non sono disposti a modificare la loro posizione, motivo per cui la Svizzera deve accettare che il prezzo per lotto di produzione corrisponda al valore negoziato tra il governo americano e il costruttore Lockheed Martin», ha dichiarato il «ministro» della difesa, Martin Pfister, in una conferenza stampa. Pfister ha ribadito che per la Svizzera il prezzo negoziato era fisso, come indicato sul contratto d'acquisto, anche se si era consapevoli dell'esistenza di un certo rischio, come indicato anche da diverse perizie giuridiche. Purtroppo gli americani la pensano in modo diverso e, nonostante gli sforzi diplomatici, non è stato possibile trovare una soluzione.
Per il PS è «un fallimento totale»
Il Consiglio federale deve smettere di chiudere gli occhi davanti a questo fallimento totale e rinunciare all'acquisto dell'F-35, optando per alternative europee. È quanto chiede il Partito socialista (PS), dopo che oggi il ministro della difesa Martin Pfister ha annunciato che i velivoli costeranno effettivamente molto di più del previsto (fino a 1,3 miliardi supplementari).
Per il partito, è chiaro che la popolazione è stata ingannata, visto che le era stata promessa una flotta completa di aerei da combattimento per 6 miliardi di franchi. «Esigiamo che possa nuovamente pronunciarsi sull'acquisto», afferma la copresidente del PS Mattea Meyer, citata in una nota.
«Questo evento, l'ultimo di una lunga serie di problemi che hanno accompagnato questa acquisizione sin dall'inizio, dimostra ancora una volta che il progetto deve essere immediatamente interrotto», aggiunge dal canto suo l'altro copresidente, Cédric Wermuth. Per lui, la creazione di un gruppo di lavoro è solo «fumo negli occhi».
Il PLR: «Accettare, anche se fa male»
Bisogna accettare i costi aggiuntivi degli F-35, anche se fa male. È in questi termini che il PLR ha reagito alla conferma odierna da parte del ministro della difesa Martin Pfister. In una nota, il partito appoggia pienamente di Consiglio federale e sottolinea l'assoluta necessità di dotarsi dei velivoli. Auspica tuttavia chiarimenti su eventuali errori nel processo di acquisto.
Senza i nuovi jet, tra pochi anni la Svizzera si ritroverà di fatto senza difesa aerea, il che equivarrebbe a un harakiri in materia di politica di sicurezza, scrive il PLR. «In un mondo caratterizzato dall'aggressività russa, dall'escalation dei conflitti in Medio Oriente e dal riarmo globale, l'F-35 è più importante che mai».
Il netto aumento del prezzo getta comunque una cattiva luce sull'ex consigliera federale Viola Amherd, che ha «sottolineato per anni di aver concordato un prezzo fisso con gli Stati Uniti», prosegue la nota. Secondo il partito, il Consiglio federale e le commissioni di gestione competenti devono chiarire in modo esaustivo come si è arrivati a questa falsa aspettativa e se sono stati commessi errori nel processo di acquisto. Il PS e i Verdi farebbero bene a non approfittare della situazione per affossare il progetto, chiude il PLR.
Il Centro: «La Svizzera deve accettare di non poter imporre un prezzo fisso»
Il Centro accoglie con favore il fatto che il Consiglio federale tenga fede all'acquisto degli F-35 e rispetti il credito di circa 6 miliardi di franchi approvato dal popolo. Nuovi aerei da combattimento sono essenziali per garantire la sicurezza dello spazio aereo svizzero in futuro.
In una nota, il partito presieduto dal consigliere nazionale vallesano Philipp Matthias Bregy «si compiace che il Consiglio federale abbia oggi fornito chiarimenti in merito all'acquisto degli F-35. Gli Stati Uniti non sono disposti a cambiare posizione. La Svizzera deve accettare di non poter imporre un prezzo fisso».
Per il partito a cui appartiene anche il capo del Dipartimento della difesa (DDPS) Martin Pfister, quella fatta dal Consiglio federale è «una precisazione importante, tenuto conto delle nostre attuali relazioni con gli Stati Uniti. Va ricordato e riconosciuto che il Consiglio federale, durante i negoziati dell'epoca, aveva cercato di ottenere le migliori condizioni possibili per la Svizzera. Inoltre, anche le perizie esterne pubblicate oggi confermano che la Svizzera doveva partire dal presupposto che i costi negoziati con gli Stati Uniti costituissero un prezzo fisso».
Per i Verdi «bisogna interrompere immediatamente l'acquisto»
Bisogna interrompere immediatamente l'acquisto degli F-35. Lo ribadiscono i Verdi, dopo che oggi il ministro della difesa Martin Pfister ha confermato che costeranno molto di più del previsto.
Prevedendo ulteriori aumenti, il consigliere nazionale Balthasar Glättli (ZH) chiede sulla piattaforma Bluesky di fermare immediatamente i pagamenti rateali e aggiunge: «meglio una fine dolorosa che un dolore senza fine».
Per Glättli - ex presidente del partito - il Parlamento deve poter esaminare in tempi brevi una sua mozione in merito, che tra l'altro chiede anche una nuova analisi delle minacce alla sicurezza dello spazio aereo. La Svizzera dovrebbe a suo avviso concentrarsi sulla polizia aerea, la protezione delle infrastrutture speciali come dighe o centrali nucleari e sulla minaccia rappresentata dai droni. Glättli mette inoltre in guardia dalla dipendenza dagli Stati Uniti.
Per i Verdi Liberali «bisogna rivotare»
Se gli F-35 costano fino al 25% in più di quanto annunciato alla popolazione, bisogna rivotare. È questa, in sintesi, la posizione dei Verdi Liberali (PVL) in merito al prezzo decisamente al rialzo confermato oggi dal ministro della difesa Martin Pfister. Il partito chiede al Consiglio federale di trovare una soluzione che rientri nei limiti approvati alle urne (6 miliardi di franchi).
Quello commesso dal governo è un errore più che grave, scrive il PVL in una nota. Per il partito non si può «accettare semplicemente questo sovrapprezzo» e ricorda come i cittadini abbiano votato fidandosi di quanto promesso dal Consiglio federale, che parlava di «offerta economicamente, tecnicamente e militarmente più vantaggiosa con un prezzo chiaro». «Ora tutto è cambiato. Ciò equivale a una violazione del dovere di diligenza», sottolinea il consigliere nazionale Beat Flach (AG), citato nella nota.