Berna

Nessun prezzo fisso: gli F-35 costeranno di più

Gli Stati Uniti si sono mostrati irremovibili: non sono disposti a modificare la loro posizione, motivo per cui la Svizzera deve accettare che il prezzo per lotto di produzione corrisponda al valore negoziato tra il governo americano e il costruttore Lockheed Martin
© Michel Euler
Ats
13.08.2025 15:15

Dopo la scoppola dei dazi, la Svizzera deve ingoiare un altro rospo: gli F-35 acquistati dagli Stati Uniti costeranno di più, giacché Washington non è disposta a concedere alla Svizzera il prezzo fisso che Berna pensava di aver negoziato con la controparte.

«Dopo intensi colloqui durante l'estate, condotti anche dal sottoscritto, gli Stati Uniti si sono mostrati irremovibili: non sono disposti a modificare la loro posizione, motivo per cui la Svizzera deve accettare che il prezzo per lotto di produzione corrisponda al valore negoziato tra il governo americano e il costruttore Lockheed Martin», ha dichiarato il «ministro» della difesa, Martin Pfister, in una conferenza stampa.

Pfister ha ribadito che per la Svizzera il prezzo negoziato era fisso, come indicato sul contratto d'acquisto, anche se si era consapevoli dell'esistenza di un certo rischio, come indicato anche da diverse perizie giuridiche. Purtroppo gli americani la pensano in modo diverso e, nonostante gli sforzi diplomatici, non è stato possibile trovare una soluzione.

Da 650 milioni a 1,3 miliardi

Tale situazione significa, concretamente, ha aggiunto il consigliere federale di Zugo, che al momento attuale non è ancora possibile indicare i costi complessivi precisi dell'acquisto - calcolati in 6 miliardi di franchi all'inizio e su cui si è votato - poiché dipenderanno essenzialmente dall'ulteriore andamento dell'inflazione negli Usa, dall'evoluzione dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali e da altri fattori, come ad esempio gli aumenti dei prezzi dovuti ai dazi doganali imposti dagli Stati Uniti a livello mondiale.

«Da ciò risulta la fascia già comunicata alla fine di giugno dei possibili costi supplementari per l'acquisto degli F-35A, compresi tra 650 milioni e 1,3 miliardi di franchi», ha precisato il consigliere federale del Centro.

Nessuna rinuncia all'acquisto

Nonostante la spiacevole situazione, il Consiglio federale non intende rinunciare all'operazione, ha sottolineato Pfister, anche perché i tempi sono assai stretti, visto che dal 2030 la nostra capacità di difesa aerea sarà notevolmente ridotta.

Inoltre, il F-35A è l'aereo più avanzato tecnologicamente sul mercato ed è in servizio in altri paesi europei, il che ci consentirà una migliore cooperazione con l'estero, specie nella formazione, ma anche in caso effettivo di difesa.

Indorare la pillola

Ad ogni modo, il Governo intende esaminare tre opzioni per far fronte ai maggiori costi, ha affermato il «ministro» della difesa.

In particolare, si potrebbero acquistare un minor numero di velivoli (36 quelli ordinati, n.d.r), rinegoziare col costruttore la questione degli affari di compensazione, o chiedere un credito supplementare al Parlamento.

Rivotare?

A proposito del voto popolare che ha dato il via libera alla transazione, rispondendo - in maniera un po' generica, ndr. - alle domande dei giornalisti, Pfister ha asserito che il Consiglio federale dovrà senz'altro studiare il problema, ossia valutare l'opportunità di una nuova votazione, ma ha altresì fatto notare che i tempi sono stretti visto che il 2030 è dietro l'angolo.

Oltre a valutare le opzioni per mitigare i costi supplementari, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) esaminerà se le attuali esigenze in materia di difesa aerea corrispondono ancora alle basi su cui si è fondata la valutazione riguardante l'F-35A, in particolare il rapporto «Difesa aerea del futuro» del 2017.

Un gruppo di lavoro del DDPS, guidato dal futuro comandante delle Forze aeree, divisionario Christian Oppliger, si occuperà di convalidare in modo critico le supposizioni formulate all'epoca e rivaluterà l'equipaggiamento finale per la difesa aerea, tenendo conto della situazione in materia di politica di sicurezza e finanziaria, ha spiegato Pfister. Il DDPS presenterà al Consiglio federale una proposta sull'ulteriore modo di procedere entro la fine di novembre 2025.

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