Farmaci generici: no a prezzi di riferimento e importazioni parallele

Nessun prezzo di riferimento per i farmaci generici e nemmeno la possibilità di consentire importazioni parallele. Sono le decisioni adottate dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) in merito al pacchetto di contenimento dei costi 1b già affrontato dal Nazionale.
Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, la CSSS-S ha adottato il progetto di legge all’unanimità. Durante le discussioni articolo per articolo, la maggioranza ha respinto il sistema dei prezzi di riferimento per i medicamenti con brevetto scaduto.
Con un nuovo regime di questo tipo, essa teme maggiori difficoltà di approvvigionamento di medicamenti e insicurezza nelle persone affette da malattie croniche, che sarebbero costrette a cambiare farmaci per ragioni economiche. Inoltre, il Consiglio federale ha la facoltà di ridurre ulteriormente e rapidamente i prezzi dei farmaci generici adeguando le pertinenti ordinanze.
Sull’esempio del Nazionale, la CSSS-S vuole che il governo valuti il potenziale di contenimento dei costi di una remunerazione dei farmacisti basata sulle prestazioni.
A causa dei possibili rischi per i pazienti, la Commissione ha detto «no» alla possibilità, introdotta dalla camera del popolo, dell’importazione parallela di generici. La commissione propone tuttavia che Swissmedic possa procedere a semplificazioni nell’omologazione di medicamenti importati in parallelo.
Con 7 voti a 6, la CSSS-S sostiene la proposta che obbliga i fornitori di prestazioni e gli assicuratori a prevedere nelle loro convenzioni tariffali misure di gestione dei costi. Con 8 voti a 4 e 1 astensione, la maggioranza sostiene anche la proposta del Consiglio federale di concedere alle federazioni degli assicuratori un diritto di ricorso contro le pianificazioni ospedaliere e gli elenchi degli ospedali dei Cantoni.