«Fattoria degli orrori» di Hefenhofen, otto mesi sospesi all'allevatore

Otto mesi con la condizionale per l'allevatore della cosiddetta «fattoria degli orrori» di Hefenhofen, in Turgovia. Il 54enne è stato giudicato in prima istanza parzialmente colpevole di maltrattamento di animali, ma è stato assolto da molti altri capi d'imputazione.
L'allevatore è stato inoltre condannato a una pena pecuniaria di 180 aliquote da 10 franchi. Il Tribunale distrettuale di Arbon non gli ha imposto un divieto assoluto di allevare animali, come chiedeva l'accusa. La corte ha inoltre riconosciuto un risarcimento di 6000 franchi per il discredito che il 54enne ha subito attraverso i media.
La sentenza di primo grado non è ancora definitiva e può essere impugnata davanti al Tribunale cantonale.
Il caso era scoppiato il 3 agosto 2017, dopo che il Blick aveva pubblicato le foto di animali lasciati morire di fame o maltrattati, scattate da una ex dipendente dell'allevatore. Quattro giorni più tardi, diversi attivisti per la protezione degli animali avevano assistito a debita distanza allo sgombero forzato della fattoria. Erano stati prelevati circa 250 animali tra cavalli, maiali, bovini, pecore, capre e lama. Novanta cavalli erano poi stati venduti all'asta.
Nel dibattimento che si è tenuto due settimane fa, il Ministero pubblico aveva richiesto 6 anni a 4 mesi di detenzione, rimproverando all'imputato di aver tenuto le sue bestie in spazi troppo piccoli, trascurandole, non nutrendole adeguatamente, privandole delle cure veterinarie e maltrattandole.
La difesa si è invece battuta per un'assoluzione completa, accusando le autorità di carenze, negligenze, parzialità e violazioni delle regole in relazione al procedimento penale e al sequestro della fattoria.
Il Tribunale ha ritenuto accertato diverse negligenze nei trattamenti degli animali, ed in particolare i cavalli. Ha però dato in gran parte ragione alla difesa per quel che riguarda i vizi di forma, deplorando che all'accusato siano stati negati diversi diritti procedurali.
L'ex compagna dell'allevatore è stata a sua volta condannata ad una pena pecuniaria con la condizionale di 110 aliquote da 10 franchi, e a un multa di 300 franchi, per aver aiutato l'uomo a nascondere due cavalli per i quali le autorità avevano ordinato la confisca.
Assolta invece una praticante che si era portata a casa un cane, come pure due macellai che erano finiti sotto accusa per un presunto traffico illegale di maialini con problemi di salute, affidati all'allevatore, ingrassati e quindi macellati.
Dopo lo sgombero forzato, il governo turgoviese aveva commissionato un'inchiesta esterna che aveva portato alla luce errori di valutazione da parte delle autorità a vari livelli. In questo contesto, è stato aperto un procedimento anche nei confronti dell'allora responsabile dell'Ufficio cantonale di veterinaria, che nel frattempo è andato in pensione.
Quest'ultimo sarà giudicato in un processo separato per aver omesso di far rispettare un divieto parziale di tenere animali emanato già nel 2013 nei confronti dell'allevatore di Hefenhofen.