Finanziamento della 13. AVS: il dibattito resta infuocato

Sebbene il versamento annuale della 13esima AVS abbia messo d'accordo tutti in Parlamento, le modalità del suo finanziamento è già oggetto di accesissimi dibattiti. La conferma arriva dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale (CSSS-N), che oggi è entrata in materia sui due disegni del Consiglio federale con 13 voti favorevoli e 12 contrari.
Le due Camere hanno approvato di versare la 13esima rendita una volta all'anno a partire da dicembre dell'anno prossimo, con un conseguente aumento dei costi stimati a carico dell’AVS pari a quasi 4,2 miliardi di franchi nel 2026. Resta però ancora da chiarire la questione del finanziamento della sovvenzione. L'Esecutivo punta ad un aumento dell'imposta sul valore aggiunto di 0,7 punti percentuali, che consentirebbe di ristabilire le casse dell'AVS entro il 2030, mentre il Consiglio degli Stati, nel corso di un infuocato e lungo dibattito durante la sessione estiva, ha optato per un finanziamento misto che contempli l'aumento dell'IVA e l'incremento dei contributi salariali.
La soluzione approvata dai "senatori" a giugno si fonda su un finanziamento misto che prevede un aumento dell'IVA (1 punto percentuale in due tappe di 0,5 punti percentuali ciascuna) e su un aumento dei prelievi sui salari (0,4 per cento, in parte compensati da una riduzione parallela dei contributi per l'assicurazione contro la disoccupazione di 0,2 punti percentuali).
Questa variante tiene pure conto di un'eventuale soppressione del limite massimo delle rendite AVS per coniugi. Autorizza inoltre il fondo di compensazione a coprire unicamente l'80% delle spese annuali, invece del 100%. Se il fondo dovesse scendere al di sotto di questa soglia critica, entrerebbe in vigore un secondo aumento dei contributi salariali di 0,4 punti percentuali al fine di stabilizzare il fondo.
Il dibattito quindi si preannuncia teso anche in Consiglio nazionale, il quale non si è ancora pronunciato sulla questione. Stando a una nota dei servizi parlamentari, la maggioranza della sua Commissione riconosce la necessità di agire allo scopo di garantire la stabilità finanziaria dell'AVS. Una minoranza ritiene invece che le finanze dell'AVS non vadano ricalibrate puntualmente, bensì sottoposte a una revisione di più ampio respiro che consenta di riformarle in profondità e in modo durevole: propone pertanto di non entrare in materia sui disegni 2 e 3 del Consiglio federale.
Due minoranze propongono poi di rinviare i disegni al Consiglio federale incaricandolo, rispettivamente, di prevedere un finanziamento completo della rendita nell'ambito di una visione d'insieme che contempli provvedimenti anche sul fronte delle prestazioni (proposta respinta con 13 voti contro 12) e di valutare altre fonti di risparmio (proposta respinta con 13 voti conto 8 e 4 astensioni). L'organo parlamentare proseguirà l'esame nella seduta di agosto.