La storia

Gorbaciov, il disgelo tra i due blocchi iniziò al summit di Ginevra

Il presidente della Confederazione Kurt Furgler fece da anfitrione al primo vertice fra Ronald Reagan e il segretario generale del Partito comunista dell’URSS
© KEYSTONE/STR
Giovanni Galli
31.08.2022 06:55

Un pezzo della carriera politica di Mikhail Gorbaciov si scrisse in Svizzera. Nel mese di novembre del 1985, l’allora neosegretario generale del PCUS fu protagonista di uno storico vertice a Ginevra con il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan. Tema dell’incontro, aprire la strada ai negoziati per frenare la proliferazione nucleare. A fare gli onori di casa fu il presidente della Confederazione Kurt Furgler, a coronamento di un lungo lavoro preparatorio da parte dei diplomatici svizzeri. In quella fase della Guerra fredda, i rapporti fra le due superpotenze erano molto tesi. Nel 1983 aveva definito l’URSS «l’Impero del male» e aveva avviato un grosso programma di riarmo. I sovietici erano ancora impegnati nel conflitto in Afghanistan, iniziato con l’invasione nel 1979 e avevano un atteggiamento aggressivo. Sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica stavano cercando, senza successo, di diminuire il numero di armi nucleari. A Ginevra i due Paesi si confrontarono sulle reciproche posizioni davanti all’opinione pubblica. Secondo fonti svizzere, fra Reagan e Gorbaciov nacque subito una simpatia reciproca, e la Confederazione contribuì ai profondi cambiamenti che seguirono negli anni successivi. Davanti ai giornalisti, Furgler sottolineò la buona atmosfera nonché il fatto che i colloqui tra i due uomini di Stato furono costruttivi, anche se la dichiarazione finale rimase vaga e quindi il vertice in sé ebbe un successo modesto. L’inizio dei lavori, a quanto pare non fu facile. «Non è che noi non ci fidiamo l’uno dell’altro perché siamo armati, ma siamo armati perché non ci fidiamo l’uno dell’altro», fu la battuta con cui Reagan accolse Gorbaciov (Corriere della Sera). Sulle rive del Lemano non successe quasi nulla, ma l’incontro diede il via a una serie di eventi che, nonostante i primi inciampi, fornirono un impulso ai negoziati sul disarmo. Il 5 dicembre del 1987 venne firmato a Washington il Trattato Inf per l’eliminazione di tutti i missili atomici di gittata compresa tra 500 e 5 mila chilometri.

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