Il caso

I cittadini ucraini in pressing su Mondelez: «Via dalla Russia o basta Toblerone»

L'Associazione dei cittadini ucraini nella Confederazione ha lanciato un appello affinché il cioccolato-simbolo del nostro Paese, benché oramai in mani americane, venga tolto dagli scaffali dei supermercati
Red. Online
26.03.2024 19:30

Gli attivisti ucraini, in occasione della Pasqua, avevano fatto una richiesta precisa a due catene di supermercati tedeschi: rimuovere dai loro scaffali tutti i prodotti Milka, dal momento che Mondelez – la società cui fa capo il marchio – non ha ancora lasciato il mercato russo. La protesta, come spiega il Blick, ha tuttavia raggiunto anche la Svizzera. E questo perché Mondelez, multinazionale statunitense, produce anche un vero e proprio simbolo del nostro Paese: sì, il Toblerone. Una prelibatezza che gli ucraini nella Confederazione non vorrebbero vedere, nei supermercati elvetici, in questi giorni. Oddio, in realtà l'Associazione dei cittadini ucraini in Svizzera è disposta a rivedere le proprie posizioni. A una condizione: «Che Mondelez si ritiri completamente dalla Russia» ha spiegato Sasha Volkov, membro della citata Associazione.

Non dovesse farlo, appunto, l'Associazione spinge affinché i consumatori rinuncino ai prodotti targati Mondelez. Fra cui, come detto, il Toblerone. Un appello che, evidentemente, vale pure per i rivenditori: «Se Mondelez non pone fine alle sue attività in Russia, chiediamo ai rivenditori svizzeri di rimuovere i prodotti dell'azienda dai loro assortimenti» ha aggiunto Volkov.

Il Blick, dal canto suo, ha girato l'appello direttamente ai rivenditori. Ricevendo risposte dai toni e dalle sfumature differenti. Valora, ad esempio, ha spiegato di voler prima riflettere ed esaminare la richiesta dell'Associazione dei cittadini ucraini. Quindi, valuterà il da farsi per le sue filiali, nello specifico per K Kiosk. Anche Denner, del gruppo Migros, si è detta aperta a una discussione. Così un portavoce della catena: «Denner sta seguendo da vicino gli sviluppi in relazione alle richieste avanzate». Migros, per contro, è di umore diverso. Un portavoce del gigante arancione ha dichiarato al Blick che la questione Tobleron «non è un problema per noi». Migros, infatti, «si attiene esclusivamente alle condizioni quadro legali, in primo luogo alla legislazione svizzera, compreso il diritto umanitario internazionale e, nella misura in cui ciò è pertinente, agli impegni internazionali assunti da Migros». La diretta concorrente Coop è stata molto perfino più concisa e diretta nella sua risposta: «Al momento non sono previste misure».

Le aziende ancora attive in Russia si trovano da tempo sotto il fuoco delle polemiche. E questo perché, di fatto, rimanendo nella Federazione questi marchi sostengono (pur indirettamente) lo sforzo bellico di Vladimir Putin. Nel caso di Mondelez, parliamo di decine di milioni di dollari all'anno. Il contributo, tuttavia, sarebbe anche diretto, come aveva rivelato Handelsblatt a fine 2022. Le aziende che operano in Russia, infatti, in caso di mobilitazione sono tenute a fornire allo Stato i dipendenti maschi per la leva. «Il produttore di Toblerone Mondelez è pienamente consapevole di questa situazione legale» la chiosa di Volkov. 

Detto questo, per molti – si veda Total Energies – un'uscita dal Paese si sta rivelando un autentico vicolo cieco legale. 

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