Berna

I ghiacciai si sciolgono e i confini fra Italia e Svizzera cambiano

Il Consiglio federale ha approvato la firma della convenzione per rettificare i confini nelle zone della Testa Grigia/Plateau Rosa, del rifugio Carrel e della Gobba di Rollin
Red. Online
27.09.2024 10:15

I confini cambiano. E la colpa, beh, è del cambiamento climatico. Per questo, fra Stati occorre chiarirsi e, per certi versi, correre ai ripari. Nelle regioni di alta montagna, scrive al riguardo il Consiglio federale, «tratti significativi del confine italo-svizzero sono definiti dalla linea spartiacque rappresentata dal crinale dei ghiacciai, dei nevai o delle nevi perenni». E ancora: «Con lo scioglimento dei ghiacciai, questi elementi naturali evolvono e ridefiniscono il confine nazionale quando questo viene determinato in modo dinamico».

Di qui la proposta della Commissione mista per la manutenzione del confine italo-svizzero. Sempre il Consiglio federale: «In considerazione della reciproca volontà della Svizzera e dell’Italia di rettificare il confine nazionale nelle zone della Testa Grigia/Plateau Rosa, del rifugio Carrel e della Gobba di Rollin, la Commissione mista per la manutenzione del confine italo-svizzero ha concordato nel maggio 2023 un progetto di convenzione concernente la rettifica del confine tra i due Paesi, conformemente agli interessi economici delle due parti». Trattandosi, nello specifico, «di una rettifica minore del confine ai sensi dell’articolo 24 capoverso 1 della legge sulla geoinformazione, il Consiglio federale è autorizzato a stipulare autonomamente questa convenzione. Ha quindi approvato la firma della convenzione tra la Svizzera e l’Italia concernente la rettifica del confine tra i due Paesi».

Il processo di approvazione della firma della convenzione, attualmente, è in corso in Italia conclude il Consiglio federale. «Una volta che le due parti l’avranno firmata, la convenzione sarà pubblicata e la rettifica sarà messa in atto». Un accordo simile è stato stipulato con la Francia.

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