Identità elettronica, referendum riuscito

Il referendum contro la Legge federale sul mezzo d'identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull'Id-e, LIdE) è formalmente riuscito. Delle 55.683 firme depositate, 55.344 sono risultate valide, indica oggi pomeriggio la Cancelleria federale (CaF) in un comunicato.
La raccolta delle sottoscrizioni contro la norma adottata dal parlamento lo scorso mese di dicembre è stata promossa su tre fronti dalle associazioni e dai movimenti Amici della Costituzione, Aufrecht (traducibile con ritto, onesto), Mass Voll (letteralmente, la misura è colma) e Verfassungsbündnis Schweiz (alleanza costituzione Svizzera) nonché da Partito pirata (poi spaccatosi in occasione dell'inoltro delle firme alla CaF), Unione democratica federale (UDF) e Giovani UDC.
Una parte delle associazioni erano nate durante la pandemia di Covid-19 in particolare per lottare contro la discriminazione di chi si opponeva alla vaccinazione.
In una nota, il principale comitato referendario (uno dei tre) esprime la propria soddisfazione. La protezione della sfera privata è una questione rilevante in una società libera. Nella LIdE sono riproposti gli errori che hanno condotto al fallimento della prima legge in materia nel marzo del 2021, bocciata dal popolo principalmente per motivi di protezione dei dati, si legge nel comunicato. Anche la nuova norma contribuisce all'abuso di dati personali sensibili: le possibilità di accesso a queste informazioni da parte di aziende private sono sproporzionate.
Quando le firme sono state inoltrate alla CaF una ventina di giorni fa, tra i sostenitori del referendum vi sono state dispute che hanno condotto a spaccature.
Intanto oggi una nuova alleanza ha annunciato il proprio sostegno alla LIdE. Guidata da digitalswitzerland (iniziativa intersettoriale che mira a rafforzare la capacità innovativa della Svizzera nella digitalizzazione), afferma di voler garantire che la popolazione elvetica riceva una carta d'identità digitale sicura e appartenente allo Stato.
La nuova identità elettronica ha tenuto conto di tutte le critiche mosse alla prima proposta, sottolinea l'alleanza in un comunicato. La LIdE rappresenta «un passo avanti decisivo per la Svizzera digitale e la sua economia».
Dopo il fallimento della prima legge, il Consiglio federale è tornato alla carica con un nuovo progetto. La nuova identità elettronica, gratuita e facoltativa, dovrebbe ad esempio consentire di richiedere in rete un estratto del casellario giudiziale, una patente di guida o di dimostrare la propria età per l'acquisto di alcolici. E sarà in mani pubbliche.