Berna

Il coronavirus non ferma le Camere federali

Prosegue la sessione primaverile - Lo ha deciso all’unanimità la Delegazione amministrativa del Parlamento che rafforza però le regole d’igiene e impone la distanza sociale
Moret e Stöckli dopo l’incontro con il capo del Dipartimento federale dell’interno Alain Berset. ©Keystone
Ats
09.03.2020 14:25

La sessione primaverile delle Camere federali può proseguire malgrado il coronavirus. Lo ha stabilito all’unanimità la Delegazione amministrativa (DA) del Parlamento. Decisione ribadita poco dopo a larghissima maggioranza anche dal Consiglio nazionale.

Con 155 voti contro 13 e 8 astenuti, la Camera del popolo ha infatti bocciato una mozione d’ordine del capogruppo dell’UDC Thomas Aeschi (ZG), che chiedeva di interrompere i dibattiti per almeno una settimana. Per lo zughese è una questione di coerenza: i deputati sono seduti molto vicini l’uno all’altro e non possono rispettare le raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), che auspica una distanza di 2 metri tra due individui.

Aeschi ha ricordato come il Gran consiglio zurighese tenga i dibattiti in un’altra sala proprio per mantenere questa distanza sociale. Lo scopo è «mantenere la nostra capacità d’azione» ed evitare di mettere tutto il Parlamento in quarantena qualora una persona dovesse entrare in contatto con il virus.

Lo stesso UFSP ha detto che la quarantena non è efficace , ha replicato Andreas Aebi (UDC/BE) a nome dell’Ufficio. «Anche altre professioni - ha proseguito il bernese - prevedono contatti ravvicinati, senza contare i viaggi con i mezzi pubblici». «Insomma, non daremmo il buon esempio se dovessimo decidere di defilarci», ha aggiunto convincendo la stragrande maggioranza del plenum.

In precedenza la DA - la cui seduta si è svolta in presenza del consigliere federale Alain Berset, responsabile della sanità, e del capo della Divisione malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica Daniel Koch - aveva comunque decretato un rafforzamento delle regole d’igiene, per esempio con il rispetto della cosiddetta distanza sociale.

Altro provvedimento illustrato oggi dalla presidente del Consiglio nazionale Isabelle Moret (PLR/VD): il divieto d’accesso a Palazzo federale per gli ex membri del Parlamento e per il personale diplomatico. I giornalisti accreditati potranno invece continuare ad accedervi.

Da parte loro, i gruppi parlamentari potranno utilizzare sale più grandi per le loro sedute, al fine di garantire la necessaria distanza tra i partecipanti. Moret si è poi appellata alla responsabilità individuale dei singoli parlamentari: chi è malato dovrebbe rimanere a casa, ha detto. Le nuove disposizioni resteranno in vigore fino alla fine di aprile, ha precisato il presidente del Consiglio degli Stati Hans Stöckli (PS/BE).

A causa del coronavirus, la DA aveva già emanato misure restrittive la settimana scorsa. Era in particolare stato deciso che nessun visitatore può prendere posto nelle tribune destinate al pubblico. Anche l’accesso ai lobbisti e ai giornalisti non accreditati è stato vietato. Quest’ultimo era poi stato parzialmente revocato.