Lutto

Il mondo della cucina svizzera piange Shaun Rollier

Lo chef, «Cuisinier d'or» nel 2023, è stato travolto da una valanga nelle Alpi vallesane domenica 11 maggio – Così l'amico che era con lui: «Gli piaceva condividere i pasti con le persone che amava»
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Red. Online
19.05.2025 09:45

La guida gastronomica Gault Millau, a suo tempo, lo aveva definito «un grande chef». Il mondo della cucina, oggi, è in lutto: Shaun Rollier, Cuisinier d'or nel 2023, è deceduto domenica 11 maggio ad appena 29 anni. Rollier è morto inseguendo un'altra sua passione: lo sci alpinismo. Si trovava sul Lagginhorn, una montagna di 4.010 metri nelle Alpi vallesane, quando una valanga lo ha travolto. Era accompagnato da un amico. Il quale, a distanza di giorni, ha rilasciato una toccante testimonianza al Blick. 

«Shaun – ha detto l'amico – aveva una personalità e un'energia uniche. Una persona così si incontra solo una volta nella vita». E ancora: «Quel fine settimana era felice, d'altro canto era nel suo elemento. Aveva un amore profondo per la montagna e spesso diceva che non si sentiva così in nessun altro posto».

Il giorno prima dell'incidente, i due amici erano andati a sciare su una montagna vicina. «Le condizioni erano perfette» racconta l'amico. Avevano quindi deciso di passare la notte al bivacco Fletschhorn, a 3.014 metri di altitudine. Sabato, per contro, erano ripartiti verso l'una di notte e si erano diretti verso il Lagginhorn. Il loro obiettivo: scendere la parete nord-est. Durante il viaggio, Shaun è stato fotografato dal suo amico. Non immaginava che questi sarebbero stati gli ultimi scatti dello chef.

«Stavamo sciando, ma la neve era crostata» prosegue l'amico dello chef. «Shaun si era messo alla ricerca di neve migliore». È stato allora che è successo tutto: Shaun aveva appena fatto tre curve quando, all'improvviso, si è staccata la valanga. La polizia vallesana ha fornito un resoconto dell'accaduto: «Dopo aver raggiunto il Lagginhorn, gli scialpinisti hanno imboccato un canalone in direzione del villaggio di Simplon. A un'altitudine di circa 3.700 metri, intorno alle 8.15 si è innescata una valanga che ha trascinato con sé uno dei due alpinisti».

Secondo l'amico dello chef, la valanga non è stata enorme, ma è stata «sufficiente a far cadere Shaun». Il pendio era troppo ripido, era impossibile fermarsi. «La valanga ha trascinato giù Shaun». L'amico di Rollier ha immediatamente lanciato una richiesta di soccorso. I soccorritori si sono recati sul posto con un elicottero dell'Air Zermatt. Ma non hanno potuto fare altro, purtroppo, che constatare la morte dello chef. 

Circa due anni fa, anche la madre di Shaun era morta in un tragico incidente di montagna, appena un mese dopo che il figlio aveva vinto il Cuisinier d'or. Shaun aveva ereditato da lei la passione per la montagna. Poco dopo la tragedia, Shaun aveva postato su Instagram una serie di foto commoventi in omaggio alla madre. Il giovane chef era rimasto profondamente colpito dalla morte della mamma. Secondo il suo collega Gabriel Lopez, di Gland, era stato proprio questo incidente a spingere Shaun a mettere via il grembiule nel novembre 2023. Per Gabriel Lopez, Shaun Rollier era «come un fratello maggiore». Di nuovo: «Mi ha insegnato un sacco di cose. E mi ha sempre detto: fallo con il cuore. Per Shaun non era importante cosa si mangiava, ma con chi si mangiava».

Il suo amico e compagno di sci alpinismo concorda: «Il suo motto come chef era: cibo semplice ma autentico». Nonostante ciò, «era capace di preparare piatti da gourmet con ingredienti di scarsa qualità». Che cosa era più importante per Shaun Rollier? «Gli piaceva condividere i pasti con le persone che amava. Viveva secondo il suo motto: condividere è prendersi cura».

«Sono profondamente addolorato per la morte di Shaun» ha commentato, dal canto suo, Franck Giovannini, chef tre volte stellato dalla Guida Michelin nonché responsabile dell'iconico ristorante dell'Hôtel de Ville di Crissier, dove Rollier è cresciuto. «Mi mandava regolarmente foto delle sue avventure in montagna. Era una persona e un apprendista meraviglioso. Sempre allegro, felice e pieno di energia, aveva il dono di farci ridere tutti. È stato un grande piacere lavorare con lui».