Il morbo della mucca pazza ha fatto nuovamente capolino in Svizzera

Il morbo della mucca pazza ha fatto nuovamente capolino nella Svizzera orientale, nello specifico nel cantone di San Gallo: è stato rilevato in un bovino di 13 anni, sottoposto all'eutanasia a causa della sua età avanzata. Il corpo dell'animale è stato incenerito e quindi non sussiste nessun rischio per altri animali e umani.
«Mucca pazza» è l'espressione ricorrente nella lingua d'uso, nel gergo scientifico si parla di «forma atipica dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE)», come si legge in un comunicato odierno dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). La BSE differisce dalla forma classica perché può manifestarsi spontaneamente e indipendentemente dalla somministrazione di farine animali ai ruminanti, pratica peraltro vietata in Svizzera dalla fine del 1990.
La mucca pazza era stata identificata l'ultima volta nel mese di marzo, nei Grigioni: come nel recente episodio di San Gallo, era stata rilevata nell'ambito della sorveglianza di routine della BSE.
In Svizzera la variante classica del morbo di cui si parla è stata debellata con successo e dal 2015 il nostro è un Paese a rischio di BSE trascurabile, nonostante si verifichino dei casi atipici sporadicamente.