Caso Lauener

Il procuratore straordinario ha gettato la spugna

Peter Marti ha chiesto e ottenuto dall'Autorità di vigilanza di essere sollevato dall'incarico
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Giovanni Galli
25.05.2023 23:39

Peter Marti non è più il procuratore straordinario nel caso Lauener. Il magistrato ha chiesto (per motivi personali) e ottenuto dall’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione di essere esonerato dal suo mandato investigativo nel procedimento ancora in corso contro l’ex capo dell’informazione di Alain Berset per possibili violazioni del segreto d’ufficio. Il Ministero pubblico continuerà da solo nelle indagini.

Marti, 72 anni, già presidente della Prima Camera penale del Tribunale d’appello di Zurigo, era stato scelto a inizio 2021 per fungere da procuratore straordinario e indagare sulla divulgazione a mezzo stampa di informazioni riservate sul caso Crypto (la società di Zugo di proprietà della CIA e dei servizi segreti tedeschi che in passato aveva venduto a molti Stati apparecchi per la crittografia manipolati, poi sfruttati dai due organismi per operazioni di spionaggio).

Il reato ipotizzato era di violazione del segreto d’ufficio e istigazione alla violazione del segreto d’ufficio. Nel mirino di Marti erano finiti Peter Lauener e due alti funzionari del Dipartimento federale degli affari esteri, tra i quali il segretario generale Markus Seiler. I due dirigenti del DFAE erano stati fermati per un giorno, mentre gli inquirenti perquisivano i loro uffici. Alla fine non è emerso nulla e il caso è stato archiviato. I due hanno ricevuto un risarcimento a titolo riparatorio, mentre lo Stato si è sobbarcato le spese legali per oltre 50 mila franchi.

Nel procedimento sul caso Crypto Marti si era casualmente imbattuto in ulteriori fughe di notizie. A seguito di queste indagini, nel marzo 2022 erano emersi fatti che indicavano possibili violazioni del segreto d’ufficio da parte di Lauener in merito alla pandemia. Queste informazioni sono arrivate a Marti perché il procuratore straordinario, dopo aver chiesto all’Ufficio di informatica di trasmettergli le email di Lauener relative a un periodo di sei settimane, ha ricevuto l’intera casella di posta elettronica, con i messaggi di diversi anni. Sulla base di questo materiale Lauener è stato accusato di aver trasmesso informazioni confidenziali alla casa editrice Ringier, editore del Blick, concernenti le decisioni governative durante la pandemia, in cambio di un trattamento di favore per il suo capo Berset.

Lauener, tuttora sotto indagine, l’estate scorsa aveva trascorso alcuni giorni in detenzione preventiva. Nel settembre 2022, l’ex braccio destro di Berset aveva presentato a sua volta denuncia contro Marti per abuso d’ufficio.

Da parte sua, negli scorsi giorni, il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un procedimento contro ignoti in relazione alla consegna delle email a Marti. In un’indagine interna, il Dipartimento federale delle finanze era giunto alla conclusione che l’Ufficio federale avesse violato i diritti personali.