Svizzera

Il terremoto di Basilea del 1356

L'evento, ricorda il Servizio sismologico svizzero, è considerato il più forte (e catastrofico) fra quelli storicamente documentati nel nostro Paese
© Sebastian Münster, XVI secolo
Marcello Pelizzari
06.02.2023 16:30

E la Svizzera? La domanda può sembrare fuori luogo, ma di fronte a un terremoto così devastante come quello scatenatosi a cavallo fra la Turchia e la Siria è logico, se non naturale, chiedersi da una parte che cosa succederebbe se un evento simile si verificasse alle nostre latitudini e, dall’altra, se in passato anche il nostro Paese abbia conosciuto devastazioni di questo tipo.

Una prima risposta, in giornata, l’ha data il Servizio sismologico svizzero (SED) del Politecnico di Zurigo, secondo cui un sisma del genere – nella Confederazione – sarebbe devastante. Anche perché le norme antisismiche elvetiche si basano su scosse decisamente più basse. Detto ciò, la probabilità che un evento così estremo colpisca la Svizzera rimane bassissima.

Crolli e incendi

Dati alla mano, il terremoto più forte fra quelli storicamente documentati in Svizzera è quello verificatosi il 18 ottobre del 1356, attorno alle dieci di sera e dopo una prima scossa premonitrice. A tremare, colpita da una scossa di magnitudo 6,6, fu la città di Basilea.

Come spiega proprio il Servizio sismologico svizzero, «numerose case crollarono causando in molte zone della città incendi che durarono a lungo (a causa dei tetti di paglia e scandole così come della presenza di focolai e forni all’aperto)». E ancora: «Considerando l’intensità e il potere distruttivo del terremoto, ci furono relativamente poche vittime perché molte persone avevano già abbandonato le loro case dopo la scossa premonitrice». Per fortuna.

La «sismofilia»

Nei momenti successivi alla tragedia vennero redatti una ventina di documenti, grazie ai quali fu possibile avere un quadro completo della catastrofe da tramandare ai posteri. Ulteriori statistiche e descrizioni dell’evento, per contro, sono legate a documenti scritti nel quindicesimo, nel sedicesimo, nel diciassettesimo e addirittura nel diciottesimo secolo. Di fatto, si assistette a quella che il SED definisce una vera e propria «sismofilia di Basilea».

Perché proprio Basilea?

Se la terra tremò (e potrebbe ancora tremare) nella regione di Basilea è per via della struttura geologica della fossa renana, la cui estremità meridionale – ricorda sempre il SED – si trova nella regione. Di più, dopo il Vallese la zona di Basilea è la regione elvetica con la più alta pericolosità sismica. Basilea, non a caso, vanta una vastissima documentazione in merito. Addirittura, si ritiene che un evento altrettanto disastroso si verificò attorno al 250 dopo Cristo presso la colonia romana di Augusta Raurica.

E se capitasse oggi?

E se succedesse oggi? Nel 2012 Confederazione e Cantoni analizzarono in profondità il loro livello di preparazione per affrontare le conseguenze di un evento sismico di grande portata in Svizzera. L’esercitazione, denominata Seismo12, prevedeva un sisma di magnitudo 6,6 proprio a Basilea. Questi i risultati: fra le mille e le seimila vittime, 60 mila feriti lievi e gravi, il 50% degli edifici danneggiati, danni materiali compresi tra 50 e 100 miliardi di franchi.

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