I temi cantonali, oggi, in Svizzera

Ginevra
Il canton Ginevra manterrà una particolarità fiscale unica in Svizzera: l'imposta comunale viene infatti ripartita fra l'ente locale del luogo di lavoro e, in misura minore, in quello dove il contribuente risiede. Oggi sia l'iniziativa lanciata dall'UDC «Vivo lì, pago lì» sia il suo controprogetto fortemente voluto dall'Associazione dei comuni ginevrini sono stati bocciati con rispettivamente il 79,71% e il 52,04% di «no».
La partecipazione è stata del 28,21%.
Entrambi i testi miravano ad abolire tale pratica: con la sua iniziativa l'UDC voleva destinare l'intero gettito dell'imposta comunale al luogo di residenza. Per mantenere la solidarietà finanziaria tra comuni, il Gran consiglio aveva elaborato un controprogetto che da un lato sanciva nella Costituzione il principio della tassazione unica nel luogo di residenza e, dall'altro, prevedeva una revisione della perequazione intercomunale entro il 2029. Si sarebbe dovuto in particolare tenere conto del ruolo dei centri urbani e dei costi delle infrastrutture pubbliche.
Oltre all'UDC anche il PLR e il Centro appoggiavano il controprogetto, mentre la sinistra e il partito «Libertés et justice sociale» di Pierre Maudet invitavano a respingere iniziativa e controprogetto in nome di una «giustizia contributiva tra comuni». Ad eccezione dell'UDC, tutti i partiti preferivano il controprogetto all'iniziativa.
Sì a potenziamento energia solare
I ginevrini vogliono inoltre accelerare l'installazione di pannelli fotovoltaici nel Cantone: hanno infatti largamente accettato (84,29%) un controprogetto che prevede che i nuovi edifici e le grandi ristrutturazioni siano dotati di pannelli solari. Un'iniziativa più restrittiva lanciata dai Verdi liberali è invece respinta dal 57,66% dei votanti.
L'iniziativa «Per una rapida transizione verso l'energia solare» chiedeva di sfruttare appieno il potenziale del fotovoltaico nel cantone entro il 2035 attraverso incentivi finanziari e amministrativi per i proprietari di case.
Il Parlamento le ha opposto un controprogetto con obiettivi meno stringenti. PS, Verdi e Centro sostenevano l'iniziativa «in considerazione dell'urgenza della protezione del clima», mentre gli altri partiti appoggiavano il controprogetto.
Grigioni
Gli aventi diritto di voto dei Comuni di Samedan (GR) e Pontresina (GR) sono andati oggi alle urne per esprimersi sull'integrazione dell'ospedale dell'Alta Engadina in quello cantonale. A Samedan la popolazione ha bocciato il progetto con 427 voti contrari e 364 favorevoli. A Pontresina l'approvazione è stata più netta con 400 sì e 176 no.
In entrambi i Comuni altoengadinesi la partecipazione al voto ha superato il 40%. A Samedan il 44% degli aventi diritto di voto è andato alle urne, a Pontresina la quota ha oltrepassato il 48%.
Ora manca solo il voto di Zuoz (GR) il 27 maggio per terminare la tornata di votazioni negli undici Comuni dell'Alta Engadina sull'unione fra il nosocomio con sede a Samedan, confrontato con la difficoltà di reperire personale specializzato e con problemi finanziari, e quello cantonale. Finora sei Comuni si sono espressi a favore, quattro invece i contrari.
Le votazioni verranno portate a termine, malgrado i vertici dell'Ospedale cantonale abbiano dichiarato recentemente che per loro il progetto d'integrazione è fallito. Questo perché la Fondazione Sanitaria Alta Engadina (FSAE) ha sempre detto che per continuare sarebbe stata necessaria l'approvazione di tutti gli undici Comuni della regione.
A fine maggio con tutti i risultati in mano la FSAE deciderà come proseguire con l'ospedale di Samedan, ovvero il secondo nosocomio dei Grigioni dopo Coira, dove lavorano 350 dipendenti e ogni anno vengono svolti 2'800 trattamenti stazionari. Una soluzione va trovata entro la fine di quest'anno, dato che in dicembre scade l'accordo di prestazioni fra i Comuni e la FSAE.
Giura
L'allentamento temporaneo del freno all'indebitamento legato all'arrivo di Moutier è stato ampiamente accettato nel Canton Giura. Stando ai risultati definitivi, oggi il 70,1% dei votanti ha approvato la misura.
La modifica della Costituzione - che consente di accantonare temporaneamente le conseguenze finanziarie legate al passaggio definitivo di Moutier, il 1° gennaio 2026, dal canton Berna al Giura - ha ottenuto 8.795 voti a favore e 3.757 contrari. L'affluenza alle urne per questa questione tecnica sarebbe del 23,6%.
Il Canton Giura investirà quindi 10 milioni di franchi per adattare gli edifici che ospiteranno la sua amministrazione a Moutier. A ciò va aggiunta una riduzione dei fondi ricevuti nell'ambito della Perequazione finanziaria federale per un totale di 65 milioni di franchi su un periodo di sei anni. Questo perché i pagamenti della perequazione sono calcolati sulla base del gettito fiscale con un ritardo temporale.
Con il voto odierno, la popolazione ha dunque consentito alle autorità di ignorare questi due elementi nel calcolo del freno all'indebitamento.
L'esecutivo cantonale aveva ammesso che la posta in gioco era alta. Senza un allentamento temporaneo del freno costituzionale all'indebitamento introdotto nel 2009, il cantone sarebbe stato costretto ad adottare misure di austerità o a generare nuove entrate. Nel parlamento giurassiano, la modifica costituzionale era stata approvata a larga maggioranza lo scorso dicembre, con 46 voti contro 7.
Ad eccezione dell'UDC, tutti i partiti avevano raccomandato l'accettazione di questa modifica della Costituzione.
Argovia
Nel canton Argovia l'imposta sulla sostanza sarà abbassata e le deduzioni per i figli a carico saranno aumentate. Oggi i cittadini hanno approvato una revisione della legge fiscale in tal senso.
I votanti hanno approvato il testo con il 54,1%. Non hanno seguito la raccomandazione della sinistra e degli evangelici, che avevano lanciato un referendum, ritenendo che la classe media avrebbe «pagato per i regali fiscali fatti ai ricchi». La partecipazione alle urne è stata del 31,6%.
Secondo la maggioranza borghese, l'aumento delle deduzioni per figlio alleggerirà le famiglie e, al contrario, rafforzerà la classe media e l'economia. Inoltre, il pacchetto compensa l'aumento dell'imposta fondiaria, frutto di una sentenza del tribunale che obbliga il cantone a ridistribuire i circa 190 milioni di maggiori entrate (per il cantone e i comuni) legati all'aumento dei valori di stima degli immobili in vigore da quest'anno.
Uri
Nel canton Uri, l'iniziativa popolare «Lasciate vivere la pernice bianca e la lepre di montagna» è stata respinta con 4'652 voti a favore e 5'219 contrari, ha annunciato il Cantone sul suo sito web. Ciò corrisponde a un «no» del 52,9%. L'affluenza alle urne è stata del 37,4%.
I promotori dell'iniziativa sottolineavano come le popolazioni dei due animali, già inserite nell'elenco delle specie in pericolo, fossero in continuo declino. A loro avviso, il cambiamento climatico sta peraltro riducendo ulteriormente il loro habitat.
Di altro parere il parlamento cantonale, che a maggioranza nell'autunno del 2023 si era espresso contro il divieto, sostenendo che il divieto di caccia non fosse necessario, poiché il governo poteva intervenire se necessario e limitare il numero di cacciatori. Nel giugno successivo era comunque stata depositata l'iniziativa, motivo per cui oggi si è andati al voto.
Soletta
Nel canton Soletta, i proprietari di cani dovranno pagare una tassa aggiuntiva. Gli elettori hanno infatti approvato la revisione della legge cantonale sui cani con una maggioranza sorprendentemente chiara (66%) in favore della controversa tassa cantonale di 35 franchi per ogni cane, ad eccezione di quelli d'assistenza.
Il nuovo balzello rappresenta in effetti la reintroduzione della tassa per la «targhetta» canina abolita in seguito all'introduzione, dal 2017, del microchip obbligatorio e della banca dati Amicus istituita dalla Confederazione.
Il canton Soletta aveva continuato a prelevare una tassa di 40 franchi, utilizzata per finanziare i costi dell'ufficio cantonale di veterinaria legati agli «amici a quattro zampe», fino alla fine del 2023, quando un tribunale ha stabilito che in mancanza di una controprestazione fissata dalla legge il prelievo era illegittimo.
L'introduzione della nuova tassa - che va ad aggiungersi a quella comunale (fra i 50 e i 200 franchi) che serve in particolare a coprire i costi per lo svuotamento dei cestini Robidog - è stata irta di ostacoli fin dall'inizio. In seguito alle critiche emerse in fase di consultazione, il governo cantonale l'aveva stralciata, ma il Gran consiglio ha deciso di reintrodurla con 59 voti contro 27. Essendo però stata mancata per un solo voto la maggioranza dei due terzi dei deputati, l'oggetto è stato sottoposto quindi a referendum obbligatorio e oggi i cittadini l'hanno sorprendentemente approvato a larga maggioranza.
L'affluenza alle urne è stata del 33,1%.
Zurigo
Nel canton Zurigo le imprese non beneficeranno di un nuovo controverso sgravio: con il 54,5% i votanti si sono espressi contro la seconda parte della cosiddetta «Riforma fiscale 2017», che dopo una prima riduzione dell'aliquota cantonale sugli utili delle società dall'8 al 7%, in vigore dal 2021, prevedeva un'ulteriore riduzione al 6%. L'affluenza è stata del 35,3%.
Tenendo conto anche dell'imposta federale diretta e dell'imposta comunale, per esempio nella città di Zurigo, il carico fiscale complessivo sull'utile di una persona giuridica sarebbe passato dal 19,6 al 18,1%.
Durante la campagna referendaria, PS, i Verdi e Alternativa di sinistra (AL) sono riusciti a convincere i cittadini che il progetto di legge sarebbe stato un «affronto alla popolazione», un «regalo fiscale per pochi».
L'intento del governo cantonale era invece quello di evitare la fuga di aziende verso cantoni fiscalmente più attrattivi. Il pacchetto prevedeva inizialmente, a mo' di compensazione per la prevista riduzione del gettito fiscale, un aumento dell'imposizione per i grandi azionisti: la parte imponibile dei dividendi avrebbe dovuto salire dal 50 al 60%, ma la maggioranza borghese in Gran consiglio, con il sostegno di Verdi liberali, ha deciso in un secondo tempo di lasciare tutto come prima.
Secondo PS, Verdi e Lista alternativa (AL), che avevano lanciato il referendum, un aumento dell'imposizione sui dividendi avrebbe colpito in primo luogo i proprietari di piccole e medie imprese, piuttosto che gli azionisti di grandi società.
Le opinioni erano divergenti anche per quanto riguarda le possibili conseguenze finanziarie dello sgravio. Il governo cantonale prevedeva un calo del gettito fiscale a medio termine per cantone e comuni dell'ordine di 40 milioni di franchi l'anno. Riduzione che col tempo potrebbe venire compensata dall'arrivo di nuove imprese. I referendisti temevano invece che il «regalo fiscale» potesse generare un ammanco di 350 milioni in un anno.
Turgovia
Gli elettori turgoviesi hanno eletto oggi Ruth Faller Graf (PS) nel governo cantonale. La presidente del Tribunale di Kreuzlingen era l'unica candidata all'elezione suppletiva. Il seggio era vacante dalla fine di gennaio a causa dell'improvvisa morte della consigliera di Stato socialista Sonja Wiesmann.
La giurista Faller Graf, 55 anni, ha ottenuto 35'762 dei 41'106 voti espressi oggi. L'affluenza alle urne è stata solo del 23,3%.
La bassa partecipazione non deve sorprendere poiché il seggio del PS non era contestato dagli altri partiti governativi. Da decenni, il governo turgoviese è composto da due membri dell'UDC e da uno a testa di PLR, Centro e PS.
La 58enne Wiesmann, che era stata eletta in Consiglio di Stato il 7 aprile 2024 e aveva assunto la carica di capo del Dipartimento cantonale di giustizia e sicurezza, era deceduta improvvisamente a causa di una emorragia polmonare in gennaio.
Zugo
Niente aumenti di imposta nel canton Zugo per i proprietari terrieri che, attraverso cambiamenti a livello pianificatorio, vedono i loro fondi aumentare improvvisamente di valore.
Il popolo ha respinto oggi sia un'iniziativa popolare lanciata dal partito socialista, che chiedeva aliquote più elevate e un'estensione dell'applicazione delle norme, sia il controprogetto del consiglio di stato e del gran consiglio, che manteneva immutato il livello dell'imposizione, ma ne estendeva la portata.
Nel primo caso il no ha raggiunto il 75,5%, mentre più moderata è stata l'opposizione contro il secondo oggetto: 53,6%. La partecipazione non è andata oltre il 38,3%.
Sciaffusa
Sì a una revisione della legge sull'energia volta ad accelerare le procedure per la costruzione di turbine eoliche e altri impianti di energia rinnovabile. Con il 55,4% i votanti del canton Sciaffusa si sono espressi oggi a favore della modifica legislativa, il cui punto più controverso era rappresentato dal fatto che i comuni non avrebbero più voce in capitolo sulla realizzazione degli impianti più grandi.
La nuova legge prevede in effetti la creazione di zone destinate agli impianti per le energie rinnovabili di interesse cantonale, senza che si debba tener più conto dei regolamenti edilizi a livello comunale.
Per risparmiare tempo, la pianificazione e il permesso di costruzione verranno inoltre concessi in un'unica fase. In Gran consiglio la revisione era stata approvata di misura, con 29 voti contro 22. Contrario l'intero gruppo UDC-UDF e singoli esponenti del PLR.
L'affluenza alle urne è stata del 61,25%.
Basilea Città
Importante passo avanti in materia di mobilità per Basilea Città: chiamata alle urne in un fine settimana peraltro caratterizzato dal Concorso eurovisione della canzone, la popolazione ha approvato il principio di istituire una fitta rete di percorsi ciclabili prioritari.
Concretamente le «Velovorzugsrouten» - questo il loro nome - permetteranno agli utenti di spostarsi in bicicletta in modo agevole, con meno interruzioni e maggiore sicurezza rispetto alle ciclabili tradizionali.
L'iniziativa che voleva istituirle, per una lunghezza complessiva di 50 chilometri, è stata in realtà respinta (i sì sono stati solo il 37,3%), ma con il 59,2% dei consensi è passato il controprogetto del parlamento, che prevede percorsi per 40 chilometri, con oneri per 40 milioni di franchi. A titolo di confronto, la città di Lugano ha un totale di 39 chilometri di percorsi ciclabili (normali, non prioritari). L'esito del voto ha soddisfatto anche gli iniziativisti: ha il vantaggio di essere più velocemente applicabile.
Sempre oggi i votanti hanno anche approvato con il 63,2% un insieme di misure volte ad attutire le conseguenze dell'introduzione dell'imposizione minima dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) approvata a livello federale nel 2023 e introdotta nel gennaio 2024. Fra le altre cose saranno creati due fondi, finanziati con il maggior gettito d'imposta, per migliorare l'attrattiva del cantone, con particolare impegno su ricerca e innovazione.
Gli oggetti in votazione hanno peraltro interessato meno di un votante su due: la partecipazione si è attestata al 42,7%, con la gran parte dei cittadini (97%) che ha optato per il voto per corrispondenza.