In Ticino il maggior ricorso alle iniezioni dimagranti

Dal mese di marzo dell’anno scorso, i costi delle iniezioni dimagranti possono essere coperti in larga misura dalle casse malati. Si stima che nel 2024 circa 40 mila persone si siano fatte rimborsare dall’assicurazione di base l’uso del Wegovy, un medicamento destinato a chi è obeso o in sovrappeso e prodotto dalla multinazionale danese Novo Nordisk. Il Wegovy ha la sola indicazione di trattare l’obesità, mentre Ozempic, che contiene lo stesso principio attivo, semaglutide, è utilizzato per gestire il diabete tipo 2. La registrazione di Wegovy è stata ritenuta necessaria per non sottrarre ai pazienti diabetici medicamenti specifici. Secondo uno studio dell’Osservatorio svizzero della salute (Obsan) i ticinesi sono i principali consumatori di iniezioni per dimagrire (non solo Wegovy). L’assunzione è di 8,4 dosi giornaliere per mille abitanti, a fronte di una media nazionale di 4,9. In Ticino, il ricorso all’iniezione dimagrante è quattro volte superiore ad Appenzello Interno. Nei Grigioni il consumo è di 2,8 dosi giornaliere.
In ogni caso, ci deve essere la necessità medica di perdere peso. La cassa malati paga solo quando le ricette vengono emesse da uno specialista o da un centro specializzato. Se il medico di famiglia prescrive il farmaco, il paziente deve pagarlo di tasca propria. A fare maggior uso delle iniezioni dimagranti sono le donne, nonostante il problema dell’obesità sia più frequente fra gli uomini. Secondo l’Obsan, il 52% degli uomini è in sovrappeso o obeso, rispetto al 34% delle donne. Gabriela Fontana dell’organizzazione mantello Allianz Adipositas ha detto alla TV svizzero tedesca SRF che «le donne sono più soggette all’ideale comune di bellezza e sono più insoddisfatte del loro peso corporeo».
Il ricorso al Wegovy, intanto, sta vieppiù lasciando il segno nella spesa sanitaria. Dalle 7 milioni di dosi giornaliere del 2023 si è passati nel 2024 ad oltre 16,5 milioni, con costi che hanno raggiunto i 43 milioni di franchi. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica,l’anno scorso sono state rimborsate a livello nazionale quasi un quarto di milione di dosi. Nei primi tre mesi di quest’anno, le dosi rimborsate sono state già 120 mila. Il portavoce dell’associazione mantello delle casse malati prio.swiss Adrian Kay ha dichiarato alla SRF che a medio termine il Wegovy potrebbe essere somministrato al 2% della popolazione adulta, per un costo di 300 milioni di franchi. Il rimborso di questa iniezione da parte delle casse malati, in ogni caso, è limitato per ora al 2027.
Tanti obesi?
Il dato sulla Svizzera italiana si inserisce in un contesto che vede già il Ticino fra i Cantoni con il maggior consumo pro-capite di prestazioni sanitarie e con i premi di cassa malati fra i più alti. La domanda sorge spontanea: ci sono oggettivamente così tante persone in sovrappeso per giustificare questo consumo? «Il fatto che il consumo in Ticino sia più alto lo spiego con una maggiore attenzione per il proprio stato di salute, una sensibilità che si è sviluppata in particolare dopo il Covid ma che esisteva già prima», dice il presidente dell’OMCT Franco Denti. «L’economista sanitario Gianfranco Domenighetti diceva che quando si chiede a uno svizzero tedesco come sta lui risponde perentoriamente “sto bene”, mentre se la stessa domanda viene fatta a un ticinese la risposta è “non male”, a dimostrazione che c’è una percezione diversa del proprio benessere». Secondo Denti, quindi, non c’è un problema di sovraconsumo. Anzi, il ricorso a queste cure potrebbe essere un mezzo per evitare ulteriori costi in futuro. «L’ultimo studio dell’Obsan risale al 2022 e indica che in Ticino, rispetto al rilevamento precedente, c’è stata una lieve riduzione del sovrappeso e dell’obesità. Ma il problema sta a monte: l’obesità è una questione di salute pubblica. La prevenzione degli effetti indesiderati a lungo termine va presa seriamente in considerazione per evitare l’insorgenza di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete, malattie reumatiche e tumorali. Tutte patologie che oltre a incidere sulla salute finiscono per causare anche importanti spese sanitarie. A mio parere, più si cura rapidamente l’obesità meno ci saranno complicazioni per la salute e costi per fare fronte ad altre patologie».
Secondo il presidente dell’Ordine, questi medicamenti assunti tramite iniezione sono più efficaci delle diete e di quelli assunti per bocca ma anche molto costosi. I conti però non si possono fare adesso. Servirebbe uno studio sull’arco di dieci anni per capire se ci sono reali benefici rispetto a chi cura l’obesità con altri metodi. D’altra parte, dice, non va dimenticato che chi è in sovrappeso finisce tendenzialmente per diventare obeso, con tutto quello che ciò può comportare. E che per l’assunzione di questo farmaco a carico della LAMal devono essere soddisfatti criteri rigorosi e precisi.
«Sostenibile o troppo costoso?»
Il tema è comunque destinato a far discutere a livello politico, anche perché l’anno prossimo Novo Nordisk dovrà presentare una nuova domanda a Berna. Il mese scorso il «senatore» lucernese Damian Müller (PLR) ha presentato un’interpellanza con cui chiede se il rimborso delle iniezioni dimagranti è sostenibile o troppo costoso. Per via dei costi elevati sostenuti solidalmente dagli assicurati, dice, è fondamentale che ci criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità vengano esaminati attentamente e che vengano analizzate anche le conseguenze sul sistema sanitario. Il consigliere agli Stati vuole anche sapere se esistono studi affidabili che dimostrano che la copertura assicurativa sia conveniente in termini di risparmio per la riduzione della comorbilità.