Kühne+Nagel: «Prevediamo notevoli ritardi nei porti statunitensi»
Lo sciopero dei lavoratori portuali sulla costa orientale degli Stati Uniti minaccia di bloccare su vasta scala le navi da carico che trasportano merci attraverso i mari del pianeta: Kühne+Nagel, colosso della logistica con sede nel canton Svitto, prevede «notevoli ritardi» e si prepara a difficoltà prolungate.
«Si tratta di un evento importante, la cui portata non si vedeva dagli anni 70», ha spiegato all'agenzia Awp Michael Aldwell, responsabile settoriale dell'impresa. L'azienda sta lavorando a pieno ritmo per attivare rotte alternative per le navi e sta elaborando piani di emergenza, ad esempio ricorrendo a personale aggiuntivo.
Anche se lo sciopero dovesse risolversi rapidamente si prevedono da cinque a sette giorni per ogni giorno di fermo per smaltire gli arretrati, una volta riaperti i terminal, ha indicato il manager. Sussiste inoltre il rischio che l'agitazione aggravi la situazione anche in altri porti del mondo, se la situazione persiste.
Le novità odierne hanno subito avuto ripercussioni anche in borsa: Kühne+Nagel, uno dei 20 titoli che costituiscono l'SMI, l'indice principale del mercato elvetico, perdeva nel pomeriggio oltre l'1%, in un mercato orientato in generale a un rialzo frazionale. Da gennaio la performance del valore è negativa nella misura del 20%.
Gruppo con origini tedesche, Kühne+Nagel è un gigante mondiale dei trasporti, nei settori navale, aereo e stradale. È stato fondato nel 1890 a Brema e la sua sede è stata spostata in Svizzera nel 1976: l'azienda ha seguito Klaus-Michael Kühne, l'imprenditore oggi 87enne che è azionista di maggioranza e che - in base al Bloomberg Billionaires Index di oggi - è l'uomo più ricco della Germania (e 32esimo al mondo), con un patrimonio valutato a 44 miliardi di dollari (37 miliardi di franchi). La sua società ha 81'000 dipendenti distribuiti in 1300 località di circa 100 paesi, che servono 400'000 clienti. Nel 2023 l'impresa ha conseguito un fatturato di quasi 24 miliardi di franchi.