La caduta fatale della 13.enne: un «tragico incidente»

La morte della ragazzina di 13 anni avvenuta alla BounceLab - Trampolinhalle di Belp (BE), una palestra multifunzionale con trampolini e percorsi a ostacoli, è stata «un tragico incidente». Lo ha detto oggi in una conferenza stampa Marcel Meier, gestore della struttura. Rimasta gravemente ferita in seguito a una caduta lo scorso 9 febbraio, l’adolescente è deceduta in ospedale dopo cinque giorni.
L’incidente non è avvenuto sui trampolini, ma su un tappeto elastico sul quale la 13.enne, insieme ad una sua amica, stava compiendo delle capriole. Al terzo tentativo, l’adolescente è caduta al suolo, al di fuori del tappeto di sicurezza, sbattendo la testa sul duro pavimento, ha spiegato Meier.
Poco prima dell’incidente, attorno alle 18.00, erano presenti in palestra una trentina di persone e due supervisori. La giovane vittima e la sua amica non avevano mostrato «assolutamente nessun comportamento a rischio», ha precisato il responsabile di BounceLab. Dopo la caduta, l’allarme è scattato immediatamente e sono stati prestati i primi soccorsi. Meier era presente sul posto e ha sottolineato di essersi subito precipitato dalla 13.enne.
Dopo la tragedia, si è sollevata la questione di chiudere l’impianto. Tuttavia, i gestori hanno deciso di tenere aperta la palestra e di donare il ricavato delle entrata da domenica a venerdì scorsi ai famigliari della vittima. Meier - che durante la conferenza stampa ha trattenuto più volte le lacrime - ha inoltre promesso loro un «sostegno incondizionato».
Nel frattempo l’inchiesta aperta dalla polizia per far luce sulle circostanze dell’incidente prosegue in collaborazione con la Procura di Berna-Mittelland, ha indicato un portavoce della polizia cantonale bernese all’agenzia Keystone-ATS.
BounceLab gestisce due palestre, una a Belp e una a Rüti (ZH) con trampolini, tappeti elastici e percorsi a ostacoli. Dalla loro apertura sono circa un milione i visitatori: secondo le statistiche interne, si verifica un incidente ogni 7.000 utenti, in particolare a caviglie e avambracci con distorsioni, fratture o lesioni ai legamenti.
Queste palestre sono un’attività piuttosto recente, ha aggiunto Meier, aggiungendo che al momento non ci sono ancora delle norme chiare, anche se è stata elaborata una direttiva - di prossima pubblicazione - con l’Ufficio prevenzione infortuni (upi). Secondo le direttive interne, ci sono due supervisori ogni 50 visitatori, che intervengono in caso di pericolo o di comportamenti inadeguati e rischiosi.