La carcassa di un capodoglio sull'Utoquai a Zurigo
Un capodoglio. A Zurigo. Possibile? Sì. Sebbene parliamo di animali giganteschi, capaci di raggiungere i 18 metri di lunghezza e un peso pari a 55 tonnellate. Animali, soprattutto, che vivono normalmente nella profondità degli oceani. Diversi cittadini, stamane, hanno segnalato la presenza di un «cetaceo arenato» sull'Utoquai. Di nuovo: possibile? Le foto scattate dai passanti, sulle prime, hanno tratto tutti in inganno. Non solo: nell'aria, hanno raccontato i testimoni, aleggiava un odore di decomposizione. E ancora: uomini in tute protettive bianche e magliette blu, con lo stemma dell'International Whale Association (IWA), si sono dati da fare sin dalle primissime ore del giorno attorno alla carcassa, spruzzandola regolarmente con un tubo dell'acqua e misurandola. Pareva, insomma, tutto vero.
In realtà, quel capodoglio era finto. L'intera «scena», che comprendeva una striscia di sangue sul terreno, è stata allestita per sensibilizzare l'opinione pubblica. L'azione dimostrativa, firmata dal collettivo belga Captain Boomer, non è una novità assoluta. Il gruppo, infatti, aveva proposto versioni simili del capodoglio altrove. All'inizio del 2024, ad esempio, il falso capodoglio era stato rinvenuto su una spiaggia di Adelaide, in Australia. Lo scopo, al di là dell'impatto visivo, è principalmente uno: far conoscere a un vasto pubblico la situazione degli oceani in termini di inquinamento. Il collettivo belga, leggiamo sul Tages Anzeiger, è stato invitato dallo Zürhcer Theater Spektakel. In collaborazione con KYMA, organizzazione attiva per la conservazione dell'ambiente marino, i partecipanti all'azione dimostrativa hanno allestito il modello gigante sull'Utoquai durante la notte.
«Abbiamo tirato fuori la balena dal lago di Zurigo durante la notte e ora la stiamo esaminando» ha spiegato, divertito, uno dei partecipanti all'azione a ZüriToday. «Con questa immagine ovviamente assurda e altamente emotiva di una balena spiaggiata sulle rive del lago di Zurigo, vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica sulla distruzione dell'ambiente, sulla scomparsa delle specie e sulla messa in pericolo degli habitat naturali» ha invece sintetizzato il direttore artistico della produzione teatrale, Matthias von Hartz. «La balena spiaggiata è un'enorme metafora per lo sconvolgimento del nostro sistema ecologico» ha detto dal canto suo Bart van Peel del Boomer Collective.