La dirigenza Migros: «La questione alcol è risolta per una generazione»

Per i vertici di Migros con il voto negativo dei soci delle dieci cooperative regionali il tema della vendita di alcolici è ora archiviato. «La questione è stata risolta almeno per questa generazione», ha affermato in una conferenza stampa Fabrice Zumbrunnen, presidente della direzione generale della Federazione delle cooperative Migros (FCM).
Il vantaggio è che la dirigenza può tornare ora a concentrarsi su altri problemi, come le difficoltà delle catene di approvvigionamento e l'aumento dei prezzi delle materie prime, ha aggiunto il manager, che non si lamenta per gli introiti che mancano non potendo vendere vino e birra. «Abbiamo abbastanza prodotti innovativi e siamo ben posizionati per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di crescita».
La presidente dell'amministrazione (così si chiama l'organo) di Migros Ursula Nold ha detto che il no scaturito dalle urne «non è una sconfitta per la dirigenza». Dopotutto la discussione non è stata avviata dai vertici, bensì dalla base. La maggior parte degli organi di Migros aveva effettivamente raccomandato il sì, «ma non abbiamo mai voluto vincere a tutti i costi».
Da parte sua Zumbrunnen ha detto di non aver interferito. «Ho espresso esattamente un voto come tutti gli altri», ha detto. Il numero uno di Migros si è comunque rallegrato per la chiarezza del risultato.
E un vincitore chiaro, secondo Nold, c'è: «è la democrazia Migros». Il grande riscontro mediatico, le discussioni sui media sociali e l'alta affluenza alle urne (si è espresso quasi un terzo dei 2,3 milioni di soci) rendono la dirigenza orgogliosa.
Nold si è dichiarata anche soddisfatta dell'esito di un'altra votazione svoltasi in parallelo, relativa a una modifica dello statuto per poter votare online in futuro: un punto che è stato accettato. «Quindi i clienti non vogliono solo mantenere i valori tradizionali, ma anche vederli evolvere: è un buon mix di tradizione e innovazione», ha concluso.