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La mannaia del Consiglio degli Stati s’abbatte sui risparmi di Keller-Sutter

I «senatori» stanno ridimensionando il pacchetto di sgravio proposto dal Consiglio federale: portate a termine le modifiche di legge necessarie - Non ci sarà un’imposizione più elevata dei prelievi di capitale dal 2. e 3. pilastro - Il prossimo marzo toccherà al Nazionale passare al setaccio le 57 misure
©PETER SCHNEIDER
Luca Faranda
18.12.2025 06:00

C’è chi lo chiama «piano di risparmio», chi ritiene invece che sia più corretto definirlo un «freno alla crescita delle spese». Quel che è certo, è che il Pacchetto di sgravio 27 sarà una lunga prova di equilibrismo. La «ministra» delle Finanze Karin Keller-Sutter è stata chiara: per rispettare il freno all’indebitamento, nei prossimi anni bisogna intervenire sulle uscite della Confederazione.

Ecco dunque il piano: 57 misure governative per sgravare il bilancio di quasi 2,4 miliardi di franchi nel 2027, di 3 miliardi nel 2028 e di 3,1 miliardi nel 2029. Il Consiglio degli Stati, ieri, con l’aiuto del pallottoliere ha iniziato a fare i conti.

Da 2,4 miliardi a 1,8 nel 2027

I compiti, in realtà, li aveva già fatti nelle scorse settimane la Commissione delle finanze degli Stati. Il risultato: rielaborando il piano di Karin Keller-Sutter, hanno ottenuto un pacchetto con un volume di risparmio complessivo di 1,8 miliardi nel 2027, di 2,4 miliardi nel 2028 e quasi 2,5 miliardi nel 2029.

In aula, ieri, la maggioranza dei «senatori» ha deciso di seguire la via tracciata dalla commissione. Nel corso dell’intera giornata, hanno analizzato con la lente tutte le misure che necessitano di cambiamenti legislativi: ben 35. Le altre 22 misure (vedi sotto) saranno affrontate questa mattina. L’obiettivo del Consiglio degli Stati? Ridurre, complessivamente, il pacchetto di sgravi del Consiglio federale di circa un quarto per il 2027. La mannaia dei «senatori» si è dunque abbattuta sui piani di Keller-Sutter già ieri.

Il Consiglio degli Stati (almeno in parte) è andato in soccorso dei Cantoni, i quali hanno aspramente criticato il piano di sgravi della Confederazione. Il pacchetto aveva attirato anche le ire del Consiglio di Stato ticinese, che ha accusato Berna di voler riversare gli oneri sui Cantoni: in effetti, essi, agli occhi del Governo, avrebbero dovuto sostenere circa la metà del volume di sgravio.

Non si agisce sulle entrate

L’obiettivo del Consiglio federale è di agire soprattutto sulle uscite e non sulle entrate. Tuttavia, Karin Keller-Sutter avrebbe voluto un’imposizione più elevata dei prelievi di capitale dal secondo e dal terzo pilastro. Una mossa, quella di intervenire sugli averi pensionistici, che avrebbe permesso alla Confederazione di intascare circa 190 milioni di franchi all’anno. Tuttavia, la proposta ha sollevato un polverone ed è stata nettamente respinta agli Stati.

Sul tema è intervenuto in aula anche il «senatore» ticinese Fabio Regazzi (Centro), sostenendo che si tratta di una misura inaccettabile: «Non solo costituisce un’ingerenza nella previdenza privata, ma mina anche i principi fondamentali della nostra stabilità sociale ed economica». A suo avviso, «anziché gravare i cittadini con ulteriori imposte, bisognerebbe concentrarsi su riforme strutturali che garantiscano la stabilità a lungo termine dei nostri sistemi previdenziali».

Asilo

Per quanto riguarda le uscite, invece, è meglio andare con ordine, in base alle misure che più avrebbero avuto un impatto finanziario. È il caso del settore dell’asilo: attualmente Berna , con somme forfettarie, copre i costi dell’assistenza sociale dei Cantoni per le persone ammesse provvisoriamente (per sette anni) e i richiedenti l’asilo (per cinque anni). In futuro, invece, la Confederazione vorrebbe «armonizzazione a 5 anni della durata dell’indennizzo per la politica di integrazione». Risparmi previsti: 1,067 miliardi di franchi in tre anni. Questa proposta è andata a segno.

Programma Edifici

Ha invece incontrato più resistenze il netto taglio da oltre 1,16 miliardi (su tre anni, quasi 400 milioni all’anno) denominato «Priorizzazione dei sussidi per la politica climatica»: si tratta del noto Programma Edifici a livello cantonale, che permette di sovvenzionare la sostituzione degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili.

Il Consiglio federale voleva abolire questo strumento, ma agli Stati è stato trovato un compromesso: la Confederazione dovrà mettere a disposizione «fondi adeguati». Lo sgravio, anziché di 400 milioni, sarà di circa 200 milioni all’anno dal 2027 al 2029.

Fondo per la ferrovia

Sotto la lente è finito pure il Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF). Il Governo voleva diminuire i conferimenti, tra il 2027 e il 2029, di 600 milioni di franchi. Anche in questo caso, i «senatori» hanno scelto una via intermedia, fermandosi a 200 milioni di taglio. Tra i compromessi raggiunti nella Camera dei Cantoni - seppur relativi a settori con cifre più modeste - c’è anche una riduzione dei tagli previsti per l’agricoltura e nella ricerca.

Lugano-Agno

I «senatori» hanno anche voluti salvare i fondi che saranno destinati in parte anche all’aeroporto di Lugano Agno. Il pacchetto di sgravi prevedeva una riduzione del contributo federale di 25 milioni all’anno (circa cinque milioni per lo scalo sottocenerino), destinati soprattutto a garantire la sicurezza del traffico aereo tramite Skyguide (vedi a pagina 11).

Il Ticino è però interessato anche ad altre voci di spesa: come la perequazione finanziaria (gli Stati hanno stralciato i risparmi previsti in questo ambito) e le scuole universitarie (come USI e SUPSI): in questo settore si prospettano tasse più elevate per gli studenti. I risparmi decisi dai «senatori» per il periodo 2027-2029 ammonteranno complessivamente a 180 milioni di franchi svizzeri (e non 360 milioni come auspicato dal Governo).

È solo l’inizio

A marzo toccherà al Consiglio nazionale.

Nonostante queste misure di risparmio, l’Esecutivo prevede comunque deficit strutturali dell’ordine di miliardi a causa della forte crescita delle uscite. Le cause principali? Le spese per la difesa e per la previdenza anche a seguito dell’introduzione (prevista già a partire dal prossimo anno) della 13. AVS.