La procura zurighese vuole portare a processo Sanija Ameti

La procura cantonale intende promuovere l'accusa nei confronti della consigliera comunale di Zurigo Sanija Ameti per perturbamento della libertà di credenza e di culto. La donna era finita nella bufera lo scorso settembre per aver sparato a un dipinto raffigurante Gesù e la Madonna.
Lo ha confermato oggi a Keystone-ATS Erich Wenzinger, portavoce del Ministero pubblico. Le accuse sono state anticipate dai Giovani UDC sulla piattaforma X.
«La nostra denuncia ha avuto successo! Con questa azione fuori luogo, la signora Ameti ha violato la libertà religiosa di milioni di cristiani», afferma nel post Nils Fiechter, presidente della sezione giovanile del primo partito svizzero. Il messaggio include anche la foto di una lettera della procura, dove si legge che l'inchiesta penale è vicina alla conclusione.
Wenzinger ha inoltre reso noto che recentemente le parti sono state informate che il procedimento è entrato nella sua fase finale. Secondo le valutazioni attuali, il Ministero pubblico propende per un'incriminazione di Ameti, che in questo caso dovrebbe quindi affrontare un processo.
Ameti aveva postato su Instagram delle foto che la ritraevano con una pistola durante delle esercitazioni di tiro, oltre a un'immagine di Cristo e Maria crivellata di colpi. La politica e co-presidente di Operazione Libero si era poi scusata e aveva rimosso i contenuti, ma ciò non era bastato per fermare il polverone mediatico.
L'avvocata, classe 1992, era stata subito licenziata dall'agenzia di pubbliche relazioni Farner Consulting. A gennaio ha lasciato il suo partito, i Verdi liberali, dopo che la sezione cantonale aveva avviato una procedura di espulsione in seguito ad una richiesta del presidente nazionale Jürg Grössen. Da allora, è impegnata nel legislativo cittadino come senza partito.