Il caso

La rivendita di biglietti e le sanzioni a Viagogo: com'è la situazione in Svizzera?

La piattaforma con sede a Ginevra ha ricevuto diverse multe all'estero per aver ingannato i consumatori, ma nel nostro Paese – finora – la giustizia ha sempre dato ragione al portale
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30.03.2023 21:00

Viagogo è una piattaforma online multinazionale di rivendita di biglietti con sede centrale a Ginevra. Negli ultimi anni, si è dimostrata inaffidabile per aver frodato i propri utenti. Già lo scorso anno la società era stata sanzionata con una multa di 23,5 milioni di euro in Italia dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) dopo aver messo in vendita biglietti a prezzi notevolmente maggiorati in contemporanea al ticketing autorizzato. Questa pratica, nota anche come bagarinaggio, è vietata dalla legge in quanto risulta essere una vera e propria truffa dal momento che sul mercato secondario non autorizzato di vendita i prezzi, talvolta, sono anche 10 volte superiori rispetto a quelli nominali. 

Anche quest’anno, l’azienda sarà costretta a pagare una sanzione di oltre 12 milioni di euro per aver violato la legge italiana. Lo riporta la delibera firmata dall’AGCOM in cui viene spiegato come gli utenti siano stati raggirati per portare a termine il pagamento dei biglietti attraverso la manipolazione delle offerte disponibili a prezzi superiori di quelli nominali. Nel testo, infatti, è stato riportato quanto segue: «La landing page è impostata secondo tecniche di marketing comportamentale che spingono l’utente tramite notifiche intelligenti a concludere velocemente l’acquisto». Un esempio? I banner che segnalano la limitata disponibilità di biglietti e la barra superiore che esegue il conto alla rovescia durante l’operazione di acquisto. 

Eppure, resiste

Nonostante le numerose problematiche del sito e le molteplici critiche rivolte a Viagogo, la piattaforma esiste ancora. Perché? Soprattutto, verrà mai chiusa? Quanto ci vorrà ancora per rendere il sito inaccessibile? La sua reputazione negativa è sufficiente a decretarne il fallimento? Queste questioni necessiterebbero di essere risolte, anche perché chi è ancora all’oscuro del modus operandi di Viagogo potrebbe perderci parecchi soldi. Proprio come è successo quest’anno a diversi utenti che hanno pubblicato commenti negativi in seguito alle recenti esperienze d’acquisto su Trustpilot, sito che raccoglie recensioni per aiutare i consumatori a svolgere i propri acquisti in sicurezza. 

Per comprendere meglio ciò che sta succedendo a Viagogo, soprattutto qui in Svizzera, abbiamo parlato con Fabian Maienfisch, portavoce dei media del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) della segreteria di Stato e dell’economia (SECO). Il quale, riguardo alla questione italiana, ci ha spiegato: «In seguito alle sanzioni dell’AGCOM i consumatori che hanno subito un danno economico possono introdurre un’azione civile presso i tribunali del loro domicilio o presso la sede della società. L’eventuale rimborso dei biglietti dipende dal diritto nazionale applicabile e dalle circostanze concrete del caso. Tuttavia, non compete alla SECO esprimersi sulla legislazione italiana. Inoltre, Viagogo è stata oggetto di ulteriori procedimenti in altri Paesi (di recente in Austria, ndr). Allo stesso modo, le possibili sanzioni e conseguenze che riguardano altre nazioni dipendono dal diritto nazionale».

La situazione in Svizzera

Per quanto riguarda la Svizzera, invece, Maienfisch fa riferimento al comunicato stampa federale del 29 gennaio 2021 in cui viene spiegato che già il 21 settembre 2017 la SECO aveva intrapreso un’azione civile contro Viagogo davanti al Tribunale commerciale del Canton Zurigo. L’11 marzo 2020, tuttavia, il Tribunale l’aveva respinta. Perciò, la SECO ha presentato ricorso presso il Tribunale federale, che ha però confermato il verdetto precedente con la sentenza del 1. dicembre 2020. Queste le motivazioni: «Secondo il Tribunale, i fruitori sono in grado di riconoscere che Viagogo gestisce una piattaforma di rivendita di biglietti per eventi e non dà l’impressione di essere il “primo rivenditore” né tanto meno un sito ufficiale. Contrariamente a quanto asserito dalla SECO, le informazioni sulla tipologia di offerta della piattaforma di rivendita non sono ambigue. Inoltre, i prezzi indicati in relazione alla vendita di biglietti sulla piattaforma di rivendita non inducono l’acquirente in errore. Infine, utilizzando indicazioni come “rimangono solo pochi biglietti” e un conto alla rovescia Viagogo non adotta metodi di vendita particolarmente aggressivi».

A questo proposito, Maienfisch ha aggiunto: «L'Ordinanza sull’indicazione dei prezzi è stata modificata in seguito alla sentenza del Tribunale federale in favore di Viagogo, con una particolare attenzione sulle offerte online. Tuttavia, il prezzo effettivamente da pagare deve essere indicato in ogni momento, lo riportano l’articolo 3 e 10 dell'ordinanza sull’indicazione dei prezzi. Va però tenuto conto del fatto che ciò si applica unicamente ai siti “.ch”, rispettivamente ai siti con un dominio internet estero che si rivolgono esplicitamente alla clientela svizzera».