Svizzera

La sicurezza dell'approvvigionamento energetico è una priorità per Rösti

Si tratta di un obiettivo strategico per la Svizzera: ma per raggiungerlo non basterà la semplice attuazione di una legge federale
©Gabriele Putzu
Ats
08.07.2025 14:21

La sicurezza dell'approvvigionamento energetico è un obiettivo strategico per la Svizzera. Ma per raggiungerlo non basterà la semplice attuazione di una legge federale. Lo ha indicato il ministro dell'energia Albert Rösti in un incontro con i media sul Moléson (FR).

Nonostante la chiara accettazione da parte del popolo della legge sull'elettricità nel giugno 2024, il consigliere federale ritiene che la situazione in questo settore sia «insoddisfacente».

Le energie rinnovabili - centrali idroelettriche, impianti solari alpini e parchi eolici - stanno procedendo «troppo lentamente», a suo avviso. «Praticamente tutti questi impianti sono bloccati», ha dichiarato ai media il responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). In Svizzera ci sono troppo pochi impianti che producono corrente elettrica in inverno, ha aggiunto.

Da qui l'importanza, per il ministro dell'energia, del progetto di legge per accelerare le procedure. Tra le altre cose, esso abbrevierà le procedure di autorizzazione e di ricorso per i grandi impianti e semplificherà il processo di pianificazione per l'estensione della rete elettrica. Per questi due aspetti, la palla è ora nelle mani del Parlamento.

Secondo Albert Rösti, il controprogetto all'iniziativa popolare «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)», presentato da un'alleanza di destra composta da UDC, PLR e Centro, è un elemento importante per garantire un approvvigionamento energetico sicuro. Un messaggio del Consiglio federale sull'iniziativa e sul controprogetto è atteso dopo la pausa estiva.

Il Bernese ha inoltre formulato altri due obiettivi strategici per il suo dipartimento (DATEC): da un lato, un «equilibrio ottimale» nella protezione della biodiversità, definendo la sicurezza alimentare, le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e la «conservazione della biodiversità attraverso la decarbonizzazione» quali pietre miliari a questo proposito.

Dall'altro lato, il capo del DATEC punta a uno «sviluppo ottimale delle infrastrutture» in tutta la Svizzera, soprattutto in vista del progetto «Trasporti 45», che dovrebbe sviluppare le infrastrutture di trasporto entro il 2045.