Svizzera

La Svizzera dice basta alla soia russa per i mangimi

In questo modo si perde un'importante fonte di rifornimento, ma l'approvvigionamento non è in pericolo
©ALESSANDRO CRINARI
Ats
22.04.2022 11:03

I principali attori svizzeri del settore della soia hanno deciso di non effettuare più importazioni dalla Russia per i mangimi. In questo modo si perde un'importante fonte di rifornimento, ma l'approvvigionamento non è in pericolo.

Nonostante il cambiamento si riuscirà a garantire anche la qualità e le importazioni avverranno principalmente in collaborazione con i Paesi vicini, si legge in un comunicato odierno di Rete svizzera per la soia, pubblicato in occasione dell'assemblea dei membri. La scelta è stata fatta per una questione di responsabilità.

Nella nota viene ricordato come la pandemia di coronavirus, cattivi raccolti e la crisi in Ucraina hanno spinto i prezzi verso l'alto. In marzo una tonnellata di farina di soia costava 800 euro, quando normalmente se ne spendono 350.

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