Berna

Dazi Svizzera-USA: «L'obiettivo è raggiungere velocemente una soluzione»

Lo ha affermato oggi durante un incontro coi media la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter: i due Paesi hanno intenzione di accelerare il processo in corso per giungere presto a un'imposta
©Martial Trezzini
Ats
09.05.2025 16:19

La Svizzera e gli Stati Uniti hanno intenzione di accelerare il processo in corso per giungere a un'intesa sui dazi imposti da Washington, ma al momento congelati. Lo ha affermato durante un incontro coi media la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.

Quest'ultima ha accennato al recente accordo raggiunto fra Londra e Washington, aggiungendo di sperare che la Svizzera sia il prossimo Paese a suggellare un accomodamento simile con l'amministrazione Trump.

La presidente della Confederazione, accompagnata per l'occasione dal capo del Dipartimento federale dell'economia, Guy Parmelin, ha ricordato che già tre settimane fa avevano discusso a Washington, a margine delle riunioni delle istituzioni di Bretton Woods, col ministro delle finanze Scott Bessent e il rappresentante al commercio Jamieson Greer, i quali avevano segnalato che la Svizzera figura tra i 15-18 Paesi prioritari con cui gli Stati Uniti intendono trovare una soluzione.

L'incontro odierno a Ginevra con Bessent e Greer, al pari di quello di Washington, si è svolto in un clima amichevole e costruttivo, ha spiegato la «ministra» delle finanze. Lo scopo? Definire i parametri di una soluzione per la questione dei dazi doganali. Fra una o due settimane, ha sottolineato Keller-Sutter, dovremo finalizzare una dichiarazione di principio per poi inviare negli Stati Uniti la Segretaria di Stato all'economia, Helene Budliger Artieda, e quella alle questioni finanziarie internazionali, Daniela Stoffel. Il nostro obiettivo, ha sottolineato la presidente della Confederazione, «è giungere velocemente a una soluzione».

Keller-Sutter, rispondendo a una domanda dei media, ha dichiarato che l'incontro odierno è stato senz'altro incoraggiante, ma finché un'intesa definitiva accettabile per tutti non sarà firmata non siamo al sicuro. In ogni caso, stando alla presidente della Confederazione gli investimenti promessi dall'economia elvetica negli Usa - circa 150 miliardi di franchi - hanno trovato orecchie sensibili oltre Atlantico.

Si tratta di un aspetto interessante per la controparte, ha aggiunto, perché crea posti di lavoro. A tale riguardo, Keller-Sutter ha rammentato anche il ruolo svolto dalle imprese elvetiche nella formazione della manodopera, un ambito nel quale la Svizzera ha una certa esperienza che può condividere con gli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la modernizzazione dell'accordo di libero scambio con la Cina (il terzo partner commerciale della Confederazione dopo l'Ue e gli stati Uniti), anche l'incontro Keller-Sutter e Guy Parmelin col vicepremier cinese He Lifeng - a Ginevra per colloqui sui dazi con gli statunitensi - si è svolto in un clima aperto e costruttivo.

Il «ministro» dell'economia Parmelin ha assicurato che i negoziati stanno avanzando e che vi sarà un'altra tornata di trattative in Svizzera nel mese di luglio.

Il nostro obiettivo, ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio federale, è migliorare l'accesso al mercato di alcuni nostri prodotti non inclusi nell'attuale accordo di libero cambio. Anche con la Cina, come per gli Usa, lo scopo è raggiungere una soluzione in tempi brevi, ha specificato.