Lo studio

La Svizzera è tra i maggiori inquinatori

La sua prosperità è legata a un'elevata impronta di anidride carbonica, secondo un rapporto di Oxfam
©Chiara Zocchetti
Ats
29.10.2025 00:01

La Svizzera, che concentra gran parte della ricchezza mondiale, è anche tra i maggiori inquinatori. La sua prosperità è legata a un'elevata impronta di anidride carbonica, secondo un rapporto di Oxfam, un'alleanza internazionale di varie organizzazioni di aiuto umanitario e di sviluppo.

L'1% più ricco del Paese emette, da solo, otto volte più CO2 della metà più povera della popolazione elvetica, indica in una nota l'organizzazione Solidar Suisse, che ha ottenuto i dati svizzeri dello studio mondiale di Oxfam.

Inoltre, nella Confederazione, una persona appartenente allo 0,1% più ricco produce 673 chilogrammi di CO2 al giorno. Si tratta di una quantità 26 volte superiore a quella prodotta da una persona appartenente alla metà più povera della popolazione svizzera.

Lo studio dimostra che i Paesi ricchi sono responsabili delle emissioni di carbonio. In particolare, le emissioni dell'1% più facoltoso della popolazione sono in costante aumento dal 1990. E ben l'82% degli svizzeri rientra nel 10% più ricco della popolazione mondiale.

Secondo Solidar Suisse, il settore finanziario elvetico svolge un ruolo centrale nella crisi climatica. Dalla firma dell'Accordo di Parigi nel 2015, UBS ha messo a disposizione oltre 211 miliardi di dollari statunitensi (168 miliardi di franchi al cambio attuale) per progetti legati al petrolio e al gas, ha precisato l'organizzazione.

Con l'uscita dalla «Net Zero Banking Alliance» lo scorso marzo, l'istituto si è ufficialmente allontanato dall'obiettivo di allineare i propri investimenti all'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali come previsto dall'Accordo di Parigi, viene ancora affermato.

Interpellata dall'agenzia di stampa Keystone-ATS, UBS ha comunicato che mantiene i propri obiettivi in materia di decarbonizzazione: ridurre del 70% entro il 2030 le emissioni da essa finanziate rispetto all'anno di riferimento 2021. «Alla fine del 2023 abbiamo raggiunto una riduzione dell'80% rispetto al 2021», ha precisato la banca nella sua risposta.

Solidar Suisse invita la Svizzera ad «assumersi le proprie responsabilità» e a «non trarre più profitto dalla distruzione del clima».

In questo contesto, il 30 novembre il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi su all'iniziativa lanciata dalla Gioventù socialista (GISO) «Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)», la quale chiede che venga introdotta un'imposta di successione del 50% per i patrimoni superiori a 50 milioni di franchi per finanziare la transizione ecologica della Svizzera. Secondo i calcoli della GISO la tassa per i super ricchi permetterebbe di accumulare circa 6 miliardi di franchi all'anno, che Confederazione e Cantoni potrebbero investire nella politica climatica.