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«La Svizzera non deve aderire al Patto globale ONU sulla migrazione»

Lo sostiene la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), che si allinea quindi alla Camera dei Cantoni
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Ats
25.10.2024 17:47

La Svizzera non deve aderire al Patto globale ONU sulla migrazione ma limitarsi a "prendere atto" dei suoi principi guida e dei suoi obiettivi. Lo sostiene la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), che si allinea quindi alla Camera dei Cantoni.

Il Patto, adottato dall'Assemblea generale dell'ONU nel dicembre 2018, stabilisce un quadro d'azione generale che punta a migliorare la cooperazione internazionale nella gestione dei flussi migratori transfrontalieri. Lo scopo del Patto è gestire questi flussi migratori globali in modo più sicuro e ordinato in futuro e ridurre la migrazione irregolare per mezzo di principi e obiettivi condivisi.

Si tratta di un quadro d'azione non giuridicamente vincolante, che non richiede misure di politica interna e la cui firma rientra nelle competenze del Consiglio federale. Secondo la CIP-N, la firma del Patto non apporterebbe alcun valore aggiunto, si legge in una nota odierna. I sei anni trascorsi dal momento dell'adozione hanno dimostrato che la politica migratoria elvetica non è stata negativamente influenzata dalla mancata firma.

Una minoranza della commissione ritiene che l'Assemblea federale debba esprimersi anche contro i principi guida e gli obiettivi del Patto, mentre un'altra minoranza condivide l'opinione del Consiglio federale secondo cui la Svizzera debba firmare l'intesa, soprattutto quale segnale di politica estera.

Il Consiglio federale aveva inizialmente deciso di procedere alla sottoscrizione in occasione della conferenza internazionale di Marrakech del dicembre 2018, ma aveva dovuto fare marcia indietro di fronte alle proteste del Parlamento, che aveva chiesto di essere consultato prima di firmare il testo.

Durante la votazione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2018, la Svizzera si era astenuta, così come altri undici Paesi, tra cui Austria e Italia. 159 Stati avevano votato a favore del testo e cinque contro, ovvero Stati Uniti, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Israele.

Il Patto di migrazione dell'Onu stabilisce per la prima volta provvedimenti per regolare la migrazione attraverso le frontiere. Le misure includono, per esempio, il rafforzamento dell'assistenza locale, l'attuazione dei diritti umani e la sicurezza dei confini. L'accordo non riguarda le persone che hanno lo status di rifugiati secondo la Convenzione di Ginevra.