La Svizzera si premunisce in vista dell’uscita di Londra dall’UE

BERNA - La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha approvato senza opposizioni l’applicazione provvisoria di due accordi che entrerebbero in vigore al momento dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il primo è di natura commerciale e il secondo riguarda i diritti dei cittadini. Con la Brexit, gli attuali accordi bilaterali della Svizzera non saranno più applicabili nel Regno Unito e la CPE-N afferma di guardare con favore ai lavori del Consiglio federale nel quadro della strategia denominata «Mind the Gap», che mira a garantire ed eventualmente estendere i diritti e gli obblighi reciproci esistenti anche dopo l’addio di Londra all’UE. In caso di una Brexit senza accordo con Bruxelles, le intese accettate mercoledì consentirebbero di riproporre quanto sancito nei bilaterali fra Confederazione e Ue, assicurando la continuità senza intoppi dei rapporti fra i due Paesi. La partita sulla questione resta comunque aperta a vari scenari, in particolar modo dopo che martedì sera la Camera dei Comuni britannica ha nettamente bocciato l’accordo sul divorzio dall’Unione Europea raggiunto a novembre dalla premier conservatrice Theresa May.
La CPE-N ha anche verificato lo stato dei rapporti e dei dossier pendenti tra la Svizzera e l’UE. Si è soffermata in particolare sul risultato attuale dei negoziati relativi all’accordo istituzionale, focalizzandosi sulla problematica dei lavoratori distaccati nell’ambito delle misure d’accompagnamento. In occasione della seduta dei prossimi 11 e 12 febbraio la commissione sarà interpellata sul progetto d’intesa fra Berna e Bruxelles. Lo scambio odierno con il ministro degli esteri Ignazio Cassis, come comunicato da Palazzo federale, ha permesso di far luce su alcuni aspetti tecnici di ordine giuridico. La discussione si è inoltre concentrata sul tipo di procedura di consultazione che è stato scelto.