L’aeroporto di Berna-Belp vola a bassa quota

L’aeroporto di Berna-Belp porta ben pochi turisti nella regione ed è tutt’altro che esistenziale per gli albergatori: è questa, in estrema sintesi, la conclusione cui giunge un’inchiesta del quotidiano Der Bund realizzata per cercare di capire i futuri scenari di uno scalo che - come quello di Lugano - si trova in profonda difficoltà.
Il giornale ha interrogato 180 hotel nei principali centri turistici del cantone e oltre una cinquantina hanno risposto: dappertutto si fa sapere che l’aeroporto ha portato pochissimi ospiti. L’indagine conferma quanto aveva già affermato il presidente dell’ente turistico Bern Welcome Marcel Brülhart, secondo cui Belp è da considerarsi un «aeroporto outgoing», usato cioè soprattutto dai bernesi per andare in vacanza altrove.
Stando agli albergatori la gran parte dei turisti arriva in auto o con il treno. Assai più importante che uno scalo aereo è quindi il collegamento diretto ICE Berlino-Interlaken. Molti vorrebbero inoltre linee ferroviarie altrettanto dirette con Parigi. Importanti vengono considerati i convogli diretti fra la «capitale» dell’Oberland bernese e l’aeroporto di Zurigo, che dovrebbero cominciare a circolare nel 2023. Addirittura l’aeroporto di Milano Malpensa viene considerato più significativo di quello di Belp.
Berna non rappresenta un terreno facile per i vettori aerei, che negli ultimi decenni hanno vissuto diversi insuccessi. Impossibile non ricordare Air Engiadina, che aveva iniziato ad operare nel 1992: né un cambio di nome in Swisswings né una collaborazione con l’olandese KLM erano però riusciti a salvare la compagnia bernese, fallita nel 2002.
Un brutto colpo per l’aeroporto è stato anche il ritiro di Swiss, la compagnia nata nel 2002 sulle ceneri di Swissair, che ha abbandonato il cantone dell’orso nel 2003. Hanno poi fatto fugaci apparizioni le aviolinee InterSky, Cirrus, Air Alps e Darwin Airline. Infine, anche SkyWork ha cercato fortuna, senza però trovarla: è fallita nel 2018.
Il governo cantonale ci crede però ancora: nel maggio scorso il consiglio di stato ha mandato in consultazione una legge volta ad aumentare in modo notevole la partecipazione dello stato nella Flughafen Bern AG, la società di gestione dello scalo. Questo perché secondo l’esecutivo l’infrastruttura in questione rappresenta un importante fattore economico.
L’ultima iniziativa è stata il tentativo di far nascere una cosiddetta compagnia virtuale, Flybair: i velivoli vengono messi a disposizione da German Airways e il vettore elvetico Lions Air si occupa degli aspetti operativi. Per sostenere il progetto il primo novembre è stato lanciato un crowdfunding, cioè una raccolta di denaro presso il grande pubblico.