L'Associazione per la protezione del clima lancia una nuova iniziativa popolare

Durante l'assemblea generale tenutasi oggi a Berna, i membri dell'Associazione svizzera per la protezione del clima hanno deciso all'unanimità di lanciare una nuova iniziativa popolare. L'obiettivo è fare in modo che la Svizzera si assuma le proprie responsabilità anche in materia di emissioni importate.
«La politica si comporta come se fossimo sulla buona strada, ma ignora oltre due terzi delle emissioni», ha dichiarato, citata in una nota, la co-presidente dell'associazione Myriam Roth, riferendosi ai prodotti importati venduti nella Confederazione. «Con la nostra iniziativa, abbiamo una grande opportunità per impegnarci seriamente verso una Svizzera climaticamente neutra e senza energie fossili».
Le emissioni importate rappresentano più di due terzi del bilancio climatico svizzero, eppure ricevono scarsa attenzione politica, afferma nel comunicato l'associazione, già promotrice dell'iniziativa popolare «per i ghiacciai».
Il cuore della nuova proposta è l'estensione dell'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 anche alle emissioni importate. A tal fine, sostiene l'Associazione svizzera per la protezione del clima, «devono essere adottate misure efficaci e socialmente sostenibili per ridurre ed evitare tali emissioni».