Giustizia

Latitante della ‘ndrangheta faceva il pizzaiolo in Svizzera

L’uomo, ricercato da 3 anni in Italia per diversi reati, è stato arrestato a Bienne - Nel canton Berna lavorava in un locale, viveva con la moglie e continuava a mantenere contatti con i propri familiari
©CdT/Chiara Zocchetti
Ats
27.06.2020 09:33

(Aggiornato alle 10.55) Ricercato da quasi 3 anni in Italia per vari reati, un latitante della ‘ndrangheta lavorava come cameriere e pizzaiolo in un locale a Bienne, nel canton Berna, dove è stato arrestato oggi.

L’agenzia di stampa italiana Ansa riferisce che l’operazione è stata compiuta in forza di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura di Palmi su indicazione dei carabinieri di Gioia Tauro.

Roberto Pisano, 41.enne di Gioia Tauro, considerato contiguo alle cosche di ‘ndrangheta Piromalli-Molè di Gioia Tauro, era ricercato per espiare 8 anni e 7 mesi di reclusione per produzione, traffico e detenzione di droga, minacce e diversi altri reati commessi tra Pesaro, Ancora e Gioia Tauro tra il 2007 e il 2015.

Nella cittadina bernese l’uomo viveva con la moglie e continuava a mantenere contatti con i propri familiari. Pisano è in attesa di estradizione in Italia già richiesta dal Ministero della Giustizia.

Dal 24 giugno la cooperazione internazionale di polizia dell’Italia con la Svizzera ed altri 9 Paesi di quattro continenti, è più forte grazie all’avvio del progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta), una strategia di attacco globale alla ‘ndrangheta.

Gli altri Paesi coinvolti nel progetto (patrocinato dall’Italia sotto l’egida dall’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale-Interpol), sono l’Argentina, l’Australia, il Brasile, il Canada, la Colombia, la Francia, la Germania, gli Stati Uniti, e l’Uruguay.

Roberto Pisano, arrestato oggi dopo 3 anni di ricerche, è stato individuato a Bienne grazie al coordinamento informativo tra il Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della Polizia Criminale e del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. È il primo latitante arrestato dopo l’avvio del progetto I CAN .

L’uomo si era reso irreperibile dal novembre 2017, quando la Procura di Palmi aveva emesso nei suoi confronti un ordine di esecuzione per la carcerazione. L’individuazione e la cattura sono giunte a conclusione di un’attività investigativa dei carabinieri coordinata dalla Procura di Palmi. Le operazioni sono state coordinate dall’Ufficio Federale di Giustizia e dall’Ufficio Federale di Polizia (Fedpol), coadiuvati sul territorio dalla Polizia Cantonale di Berna.