«Le prestazioni dell'AVS devono essere meno legate allo stato civile»

Le prestazioni dell'AVS devono essere meno legate allo stato civile. È quanto ritiene la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), che ha rielaborato la riforma delle rendite per superstiti del Consiglio federale e propone di contrapporla, quale controprogetto indiretto, all'iniziativa popolare «Sì a rendite AVS eque anche per i coniugi» del Centro.
Con 12 voti a 8 e 2 astensioni, la CSSS-N chiede che le nuove rendite per coniugi non vadano più limitate. Per quelle in corso va ancora applicato il limite del 150%, si legge in una nota diffusa oggi dai servizi del parlamento.
Con 13 voti a 8 e 5 astensioni, propone che per i nuovi beneficiari di rendite AVS o AI venga soppresso il supplemento di vedovanza del 20%. Chi percepisce già una rendita AVS o AI e diventa vedovo dovrebbe mantenere il diritto a tale supplemento, così come coloro che già lo percepiscono, secondo la Commissione.
Con 18 voti a 3 e 4 astensioni, chiede che i coniugi senza attività lucrativa non debbano più poter essere esentati dall'obbligo contributivo. Con 12 voti a 9 e 4 astensioni, propone che non vadano più versate nuove rendite per figli dei beneficiari di una rendita nell'AVS e nella previdenza professionale obbligatoria. Quelle versate attualmente non sono interessate da questa proposta.
Diverse minoranze chiedono di non stralciare gli elementi citati oppure di innalzare in generale il limite di rendita per coniugi al 175%.
La Commissione è poi tornata su alcune deliberazioni della sua prima analisi, avvenuta lo scorso maggio. In linea con il passaggio a un AVS indipendente dallo stato civile, anche i genitori non sposati dovrebbero ricevere una rendita per superstiti. In questo caso, con 14 voti a 9 e 2 astensioni, la Commissione aderisce al disegno del Consiglio federale.
Propone poi all'unanimità che le rendite di vedovanza attualmente corrisposte si estinguano dopo due anni soltanto se la persona interessata non ha ancora compiuto 55 anni, non ha figli e non percepisce prestazioni complementari. Con 16 voti a 9 e contrariamente alla decisione di maggio, la Commissione ha inoltre deciso di non voler aumentare le rendite minime per i superstiti.
Mentre la soppressione del limite massimo per nuove rendite comporta maggiori uscite, l'abolizione della rendita di vedovanza a vita, del supplemento di vedovanza e di quella per figli dei beneficiari di una rendita di vecchiaia porta a risparmi crescenti nel tempo. Una stima delle conseguenze finanziarie delle decisioni della CSSS-N sarà pubblicata all'inizio dalla settimana prossima.
Il progetto è pronto per essere trattato in Consiglio nazionale. In seguito la Commissione prenderà una decisione in merito alla raccomandazione di voto sull'iniziativa popolare presentata dal Centro.
Con 13 voti a 12, la Commissione ha in seguito adottato nella votazione complessiva i due progetti di finanziamento della 13esima mensilità e si è allineata a grandi linee al progetto del Consiglio federale e propone - al contrario degli Stati - di finanziarla esclusivamente tramite un aumento dell'IVA di 0,7 punti percentuali.
Dopo avere preso atto delle nuove prospettive finanziarie dell'AVS, la Commissione ha constatato che i deficit di ripartizione sono inferiori rispetto alle stime fatte in occasione dell'elaborazione del messaggio del Governo. La CSSS-N ritiene pertanto che, nell'attesa di una riforma strutturale e durevole dell'AVS, sia opportuno prevedere solamente un finanziamento transitorio della 13esima e propone quindi di limitare l'aumento dell'IVA fino alla fine del 2030.
Con 20 voti a 5, la Commissione propone inoltre di rinunciare alla riduzione del contributo della Confederazione all'AVS, proposta dal Consiglio federale.
Una minoranza, respinta con 17 voti contro 8, vorrebbe allinearsi integralmente al progetto degli Stati, che combinerebbe un aumento dei contributi salariali e dell'IVA in due tappe. Altre due minoranze, che desiderano tenere conto delle prospettive finanziarie dell'AVS, oramai più favorevoli, propongono di rivedere verso il basso i parametri del meccanismo di finanziamento proposto dal Consiglio degli Stati.
Un'altra proposta di minoranza, respinta con 13 voti a 12, prevede da parte sua di aumentare di 0,5 punti percentuali l'IVA e di 6 mesi l'età di riferimento non appena il fondo AVS dovesse scendere sotto il limite del 90% delle spese annuali.
L'oggetto è pronto per la sessione autunnale delle Camere federali.
Nella sua nota, la Commissione esprime per concludere il proprio disappunto per il fatto che ancora una volta, prima della conclusione della seduta, si siano potute leggere sugli organi di stampa alcune informazioni relative alla deliberazione sul progetto dell'AVS, compresi dettagli riguardanti le proposte, le decisioni e i risultati di voto.
La CSSS-N condanna questa grave violazione della fiducia e del segreto delle deliberazioni commissionali. Ha dunque deciso di sporgere denuncia penale contro ignoti per violazione del segreto d'ufficio.