Sicurezza

L'FBI impressionata dalle forze di polizia cantonali svizzere

L'agente speciale dell'FBI Joel DeCapua oggi a Berna in occasione delle Giornate della sicurezza informatica 2025: «Potremmo imparare molto»
© Keystone/Urs Flueeler
Ats
19.02.2025 15:11

«L'FBI potrebbe imparare molto dalle forze di polizia cantonali svizzere». Lo ha dichiarato l'agente speciale dell'FBI Joel DeCapua oggi a Berna in occasione delle Giornate della sicurezza informatica 2025. A suo avviso, senza cooperazione internazionale non si ha alcuna possibilità di contrastare gli hacker.

Secondo DeCapua, le prove necessarie per risolvere un caso di criminalità informatica raramente si trovano tutte in un solo Paese.

DeCapua è investigatore nel settore dei crimini informatici presso il Federal Bureau of Investigation (FBI). Da dicembre è di stanza presso l'ambasciata statunitense a Berna. È l'uomo di collegamento dell'FBI con le autorità di perseguimento penale svizzere e coordina le operazioni congiunte contro la cibercriminalità e lo spionaggio informatico.

«Sono molto colpito dalla professionalità delle unità di investigazione informatica delle polizia cantonali e della polizia federale», ha sottolineato. «Possono fare in poche settimane cose che all'FBI richiederebbero mesi».

A differenza del passato, oggi gli hacker uniscono le forze in rete. Molti criminali informatici si sono specializzati in una particolare fase di hacking, ha spiegato l'investigatore. Il resto del lavoro viene svolto da altre persone. Sono nati interi ecosistemi di criminalità informatica.

«Catturiamo solo due tipi di criminali informatici: gli stupidi e gli avidi», ha detto DeCapua. «Per acciuffare gli hacker, spesso bisogna tornare indietro di molti anni per trovare gli errori che hanno commesso». A titolo di esempio, DeCapua ha citato i criminali informatici che sono stati catturati perché avevano acquistato un falso documento d'identità, necessario per comprare Bitcoin, con la loro normale carta di credito.