L'industria svizzera soffre già per i dazi degli USA

Sulla scia degli sviluppi internazionali - dazi americani e risposte di vari paesi - c'è meno ottimismo nell'industria svizzera e anche le ricadute sull'impiego sono negative: è questa, in estrema sintesi, l'informazione che emerge dall'indice PMI, cioè dall'indicatore che illustra il comportamento dei manager che, nelle imprese, si occupano degli acquisti aziendali.
Il parametro si è attestato in aprile a 45,8 punti, in flessione di 3,1 punti rispetto a marzo, ha indicato oggi UBS, istituto che nel 2023 è subentrato a Credit Suisse (CS) nel pubblicare questi dati. L'indicatore si conferma peraltro per il 28esimo mese consecutivo al di sotto della soglia di crescita fissata a 50. Ed è sensibilmente inferiore alle previsioni degli analisti interrogati dall'agenzia Awp, che andavano da 48,5 a 50,1 punti.
Un po' diversa è invece la situazione nell'ambito dei servizi. Il relativo indice PMI si è attestato in aprile a 52,4 punti, in aumento mensile di 1,8 punti, dopo che in marzo era stato osservato un crollo di 6,2 punti. L'indicatore rimane oltre la soglia di crescita e in questo caso non sorprende gli economisti, che scommettevano su valori compresi fra 51,0 a 53,0 punti.
In entrambi i settori - industria e servizi - può essere osservato con particolare attenzione il segmento dell'impiego: nel ramo secondario il relativo sottoindice è sceso a 43,3 (-3,7 punti mensile), mentre nel terziario è salito a 54,0 punti (+1,8 punti).
I sondaggisti hanno anche posto alle imprese domande speciali relative all'impatto della nuova amministrazione americana di Donald Trump. Il 43% delle ditte ha indicato di aver subito ostacoli al commercio negli ultimi dodici mesi, un valore in netto aumento rispetto a quelli registrati in marzo 18% e febbraio 15%. Due società su tre si aspettano inoltre un incremento delle misure protezionistiche nei prossimi dodici mesi.
La versione svizzera dell'indice PMI si inserisce in una tradizione nata negli Stati Uniti che risale ai primi decenni del secolo scorso: è stato infatti nel 1931 che la National Association of Purchasing Management (NAPM) raccolse per la prima volta i dati degli acquisti. Oggi in tutto il mondo il PMI figura fra gli indicatori economici più seguiti per tastare il polso allo stato di un'economia. Normalmente gli indici vengono pubblicati il primo giorno feriale del mese, come è stato il caso oggi.