L'iniziativa Bussola potrebbe essere presentata prima dell'estate

L'iniziativa Bussola, che chiede che il pacchetto di accordi con l'UE sia sottoposto al voto di popolo e cantoni, potrebbe essere presentata prima dell'estate. Il comitato sta esercitando pressioni sul Consiglio federale e sul Parlamento promettendo di ritirare il suo testo se gli accordi con l'UE verranno sottoposti a referendum obbligatorio.
L'Iniziativa popolare federale «Per la democrazia diretta e la competitività del nostro Paese - No a una Svizzera membro passivo dell’UE (Iniziativa Bussola) » è quello di sancire nella Costituzione federale il principio secondo cui la Svizzera non può cedere la propria giurisprudenza ad altri Paesi. Secondo i promotori, che sono prevalentemente di lingua tedesca e provengono dal settore economico, dal PLR e dall'UDC, questo proteggerebbe la democrazia diretta e impedirebbe alla Svizzera di scivolare verso una «adesione passiva» all'UE.
In concreto, l'iniziativa chiede che tutti i trattati che mirano a una significativa ripresa dinamica del diritto straniero siano sottoposti a un referendum obbligatorio. In questo modo, trattati come il pacchetto di accordi con l'UE potranno essere conclusi solo se il popolo e i cantoni li approveranno.
Lanciato lo scorso settembre, il testo deve raccogliere 100'000 firme valide entro il 1° aprile 2026. Parlando oggi con i media a Berna, i promotori hanno indicato che gran parte delle firme sono già state raccolte. «Con oltre 80'000 sottoscrizioni, siamo vicini al nostro obiettivo», ha spiegato Philip Erzinger, direttore dell'Alleanza Bussola. L'iniziativa potrebbe essere inoltrata prima dell'estate.
Il comitato si dice pronto e organizzato per lanciare un referendum contro gli Accordi Bilaterali III, probabilmente nel 2028, e per condurre una «potente campagna». Il comitato invita il governo a pensare in anticipo e a evitare l'incertezza giuridica, lasciando che siano il popolo e i cantoni a decidere sul pacchetto di accordi.
Esso respinge il parere legale presentato lo scorso giugno dal Consiglio federale, favorevole a un referendum facoltativo. Al contrario, ritengono che l'adozione dinamica del diritto dell'UE e il ruolo della Corte di giustizia europea significhino che l'UE è a tutti gli effetti una comunità sovranazionale e che quindi è necessario un referendum obbligatorio. Secondo Erzinger, la decisione è politica e non giuridica.
Il governo non ha ancora preso una decisione concreta in merito; lo farà nell'ambito del messaggio sul pacchetto dei negoziati tra Berna e Bruxelles, conclusi lo scorso dicembre. Il comitato sta facendo pressione sul Consiglio federale: se per approvare gli accordi sarà richiesta la doppia maggioranza di popolo e cantoni il comitato ritirerà la sua iniziativa.