Svizzera

«L'iniziativa sull'alimentazione sicura va respinta»

Secondo il Consiglio federale, i suoi obiettivi sarebbero raggiungibili solo con interventi statali, molto costosi, assai incisivi, che richiederebbero un calo importante del consumo di carne e favore di un'alimentazione più vegetale
Ats
13.08.2025 11:25

L'iniziativa «per un'alimentazione sicura» lanciata dall'associazione «Acqua pulita per tutti» - 113.103 firme valide raccolte - va respinta senza controprogetto, né diretto né indiretto.

Il motivo? I suoi obiettivi sarebbero raggiungibili solo con interventi statali, molto costosi, assai incisivi, che richiederebbero un calo importante del consumo di carne e favore di un'alimentazione più vegetale, stando al Consiglio federale.

Quest'ultimo, tuttavia, promette che terrà conto delle richieste «legittime» dell'iniziativa nell'ulteriore sviluppo della politica agricola a partire dal 2030.

Il testo, denominato anche «Iniziativa sull'alimentazione», si ricollega alle rivendicazioni dell'iniziativa per acqua potabile pulita e cibo sano bocciata nel 2021. La proposta di modifica costituzionale chiede un riorientamento in favore della sicurezza alimentare e di una quantità sufficiente di acqua potabile.

Esige inoltre che la Confederazione in futuro punti a un tasso di autosufficienza alimentare di almeno il 70%, il che comporterà ulteriori sforzi per preservare la fertilità del suolo e la biodiversità. Inoltre, non verrebbe più ammesso il superamento dei valori massimi per i composti azotati e il fosforo. Simili obiettivi, sottolinea una nota governativa odierna, andrebbero raggiunti entro 10 anni da un'eventuale adozione dell'iniziativa.

Attualmente, sottolineano i promotori, la Svizzera raggiunge un tasso di autosufficienza del 50%. In sostanza, per sei mesi all'anno la Confederazione si nutre esclusivamente grazie alle importazioni. Se queste dovessero sparire, ad esempio a causa di crisi come guerre, pandemie o fenomeni climatici estremi, la sicurezza alimentare della popolazione non sarebbe garantita.

Per l'esecutivo, gli obiettivi perseguiti dai promotori entro i termini richiesti non sono realistici. Ciò vale, in particolare, per l'incremento richiesto del grado di autoapprovvigionamento, parallelamente al raggiungimento degli obiettivi ambientali per l'agricoltura.

A tal fine occorrerebbe ridurre notevolmente la produzione e il consumo di carne e aumentare considerevolmente la produzione vegetale per l'alimentazione umana, spiega il comunicato. Questo sarebbe possibile soltanto se lo Stato intervenisse con misure molto incisive nella produzione e nel consumo di derrate alimentari.

Inoltre, visto il breve termine di attuazione, sarebbe impossibile ammortizzare interamente le infrastrutture esistenti direttamente nell'agricoltura o nei settori a monte e a valle. Per garantire uno sviluppo socialmente accettabile del settore sarebbero necessarie misure di sostegno finanziario della Confederazione di ampia portata.

Nel quadro dell'evoluzione della politica agricola a partire dal 2030, il Consiglio federale proporrà misure tese a rafforzare il valore aggiunto nell'agricoltura e nella filiera alimentare nonché a ridurre l'onere amministrativo delle aziende agricole.

Allo stesso tempo il progetto riprenderà importanti richieste dell'iniziativa, come il rafforzamento della sicurezza alimentare e la riduzione dell'impronta ecologica dell'agricoltura e della filiera alimentare. In quest'ottica il Consiglio federale stabilirà obiettivi raggiungibili e un orizzonte temporale realistico.

Il governo tratterà le proposte riguardanti la futura politica agricola presumibilmente nel 2026. Un'ulteriore base costituzionale, come richiede l'iniziativa, non è necessaria.