Berna

Lugano-Agno e gli altri: il Consiglio federale risponde alle criticità dei tagli al controllo del traffico

L'Esecutivo ha confermato la sua linea nella tripla risposta al consigliere nazionale democentrista Michael Götte: «Gli aerodromi regionali possono affidare i servizi della navigazione aerea locali a un fornitore diverso da Skyguide»
© CdT/Gabriele Putzu
Marcello Pelizzari
21.05.2025 18:15

«L’ombra dei tagli sull'aeroporto di Lugano-Agno». Titolavamo così un approfondimento dello scorso marzo dedicato ai risparmi della Confederazione. O, meglio, ai tagli che potrebbero toccare gli otto scali regionali svizzeri, compreso appunto quello luganese. Il gruppo di consulenti economici incaricati dal Dipartimento federale delle finanze di verificare i compiti e di riesaminare i sussidi versati dalla Confederazione aveva l’obiettivo di individuare possibili risparmi per oltre 3 miliardi sull’arco di due anni. Una cifra necessaria, era stato spiegato, per ristabilire l’equilibrio finanziario del bilancio dello Stato. Fra le possibili misure di austerità, come detto, una revisione dei sussidi destinati ai citati scali. Scali che, di colpo, perderebbero 25 milioni di franchi, quelli necessari per coprire la sicurezza e il controllo aereo garantiti da Skyguide. Oltre ad Agno, fra gli altri anche l'aeroporto di Grenchen a inizio aprile ha lanciato l'allarme: lo scalo solettese dall'oggi al domani si ritroverebbe senza 4,9 milioni di franchi per garantire il controllo del traffico.

La vicenda, evidentemente, ha toccato e tocca pure la politica. Il 21 marzo, il consigliere nazionale Michael Götte (UDC/SG) aveva depositato un'interpellanza. Attraverso la quale, oltre a ribadire – citiamo – l'importanza degli aeroporti regionali «per l’economia, il turismo e l’aviazione generale», criticava la Confederazione per la «drastica riduzione dei fondi destinati ai servizi della navigazione aerea negli aerodromi regionali». Di più, l'interpellanza poneva l'accento sulle difficoltà nel trasferire a soggetti terzi i servizi del controllo del traffico aereo. E ancora: «Un’ulteriore sfida per gli aerodromi regionali è rappresentata dall’aumento dei costi di Skyguide. L’incertezza per la pianificazione finanziaria degli aerodromi regionali è aggravata dalla situazione del servizio universale: quest’ultimo consiste in infrastrutture (reti, radar, ecc.) e informazioni (meteo, piani di volo, dati, ecc.), ma a oggi manca una sua definizione chiara. Skyguide ha già avanzato in passato e attraverso il progetto Skyguide National una proposta per un finanziamento duraturo degli aerodromi regionali». Quindi, le tre domande rivolte al Consiglio federale. La prima: «Quali saranno gli effetti dei tagli al budget previsti nel pacchetto di sgravio sugli aerodromi regionali, sulla sicurezza del loro esercizio e sul loro ruolo indispensabile?». La seconda: «Come intende ridurre i costi del cosiddetto servizio universale per gli aerodromi di categoria II?». La terza: «Qual è la posizione del Consiglio federale rispetto a un’eventuale ridefinizione del finanziamento dei servizi della navigazione aerea negli aerodromi regionali e quali modelli alternativi sta prendendo in considerazione?».

Oggi, il Consiglio federale ha infine risposto ai tre quesiti posti dal consigliere nazionale democentrista. «In passato – leggiamo a proposito della prima domanda – la Confederazione ha sostenuto i servizi della navigazione aerea negli aerodromi della categoria II con circa 30 milioni di franchi all’anno. Nelle misure di sgravio applicabili dal 2027 il Consiglio federale propone di ridurre questi aiuti finanziari e di destinarli alla tutela degli interessi della Confederazione (formazione e voli di Stato). La consultazione sulle suddette misure di sgravio si è conclusa il 5 maggio 2025. Al momento si sta elaborando il relativo messaggio. Se per mancanza di fondi un aerodromo non disponesse più dei servizi della navigazione aerea, il traffico aereo dovrà essere limitato ai voli che possono essere operati senza tali servizi. La sicurezza non ne risentirebbe in alcun modo». Quanto al secondo quesito, «la pressione per ridurre al minimo i costi complessivi dei servizi della navigazione aerea deriva dalla regolamentazione dell’UE. Quest’ultima approva la base dei costi per i servizi della navigazione aerea sia per le tariffe di rotta sia per le tariffe di avvicinamento e decollo negli aeroporti di Ginevra e Zurigo, e quindi la maggior parte dei costi complessivi, ogni cinque anni. Poiché i costi totali sono distribuiti tra i vari gruppi di utenti secondo il principio di causalità, la normativa UE influenza anche i costi dei servizi della navigazione aerea per gli avvicinamenti e i decolli negli aerodromi regionali. L’UFAC verifica costantemente l’adeguatezza e la correttezza di questa ripartizione e si impegna per un’attribuzione equa dei costi dei servizi della navigazione aerea per gli aerodromi regionali». Infine, venendo all'ultima domanda, «con le misure di sgravio previste la Confederazione ridurrebbe a cinque milioni di franchi l’aiuto finanziario a favore dei servizi della navigazione aerea destinati agli avvicinamenti e alle partenze negli aerodromi regionali. Cantoni, Comuni o privati dovrebbero contribuire al finanziamento al posto della Confederazione». Come già affermato dal Consiglio federale nella sua risposta a una precedente interpellanza di Götte, depositata lo scorso 12 dicembre, «gli aerodromi regionali possono affidare i servizi della navigazione aerea locali a un fornitore diverso da Skyguide. Se un simile modello porti o meno a una riduzione significativa dei costi dovrà essere valutato nel caso concreto».

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