Martin Pfister torna nella Lötschental

Il consigliere federale Martin Pfister tornerà stasera nuovamente nella zona disastrata della Lötschental, in Vallese, per partecipare a Wiler a un evento di solidarietà destinato la popolazione. Lo ha indicato all'agenzia Keystone-ATS il portavoce del Dipartimento federale della difesa, protezione della popolazione e dello sport (DDPS) Lorenz Frischknecht.
Con la sua presenza il «ministro della difesa» vuole testimoniare la solidarietà del governo e di tutta la Svizzera alla regione colpita. Pfister renderà anche visita alle truppe stanziate a Turtmann (VS).
Il consigliere federale si è già recato a Ferden, località pochi chilometri a valle rispetto a Blatten, mercoledì poche ore dopo il crollo del ghiacciaio assieme al collega Albert Rösti, «ministro dell'ambiente». In quell'occasione aveva assicurato alle persone colpite che l'esercito avrebbe fornito tutta l'assistenza necessaria.
Per il momento tuttavia, la situazione sul fronte della sicurezza non consente ancora il dispiegamento delle truppe, che da mercoledì si trovano in attesa a Turtmann, munite di pompe per l'acqua, escavatori e altre attrezzature pesanti per lo sgombero, nonché materiale per l'illuminazione.
Il comandante di divisione Raynald Droz, comandante dell'operazione di soccorso dell'esercito, ha dichiarato ieri che questa situazione è molto difficile: «non essere dispiegato a causa dei forti rischi è frustrante come comandate, soldato e persona». Droz ha promesso che l'esercito tratterà tutte le persone colpite come se fossero membri della famiglia.
«Situazione sotto controllo»
Intanto, Antoine Jacquod, vice capo della sicurezza civile e militare del Vallese, ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS che la situazione è «sotto controllo» a Blatten: si è «stabilizzata a livello della diga di Ferden». Il sistema di paratoie della diga è stato parzialmente aperto per consentire all'acqua di defluire nel fiume.
«Questa misura serve innanzitutto a preservare la capacità di ritenzione della diga, un elemento estremamente importante», ha precisato Jacquod, spiegando che il rischio è che una colata torrenziale raggiunga la diga quando questa è piena. In tal caso, non potrebbe più svolgere la sua funzione di contenimento e l'acqua defluirebbe in modo incontrollato.
Per il momento, la situazione è «sotto controllo», ha stimato Jacquod. Il lago formatosi a Blatten e quello di Ferden sono costantemente monitorati. La situazione potrebbe peggiorare rapidamente se la valvola di fondo venisse ostruita dai sedimenti.
Per motivi di sicurezza non è ancora possibile intervenire nella zona colpita. Il pericolo è rappresentato da un lato dalle pietre che potrebbero cadere dalla montagna e dall'altro dall'instabilità della massa detritica.
Sempre per motivi di sicurezza, non è stato possibile riprendere le ricerche della persona dispersa, ha precisato Jacquod.