Berna

Nessun divieto ai posti di lavoro all'estero di Swisscom e la Posta

Secondo il Consiglio federale, la creazione di impieghi all'estero nel settore IT è compatibile con gli obiettivi strategici delle imprese parastatali
©Chiara Zocchetti
Ats
19.11.2025 17:23

Nessun divieto di delocalizzare all'estero posti di lavoro per imprese come Swisscom o la Posta, né modifiche agli obiettivi strategici affinché queste imprese, partecipate maggioritariamente dalla Confederazione, non trasferiscano impieghi oltre frontiera e mantengano competenze in Svizzera.

È quanto risponde il Consiglio federale alle mozioni (che invita a respingere) degli UDC Piero Marchesi e Marco Chiesa, e diverse interpellanze - fra cui Greta Gysin (Verdi/TI), Lorenzo Quadri (Lega/TI) e Mauro Poggia (UDC/GE) - circa l'annuncio di Swisscom e la Posta di creare ulteriori posti di lavoro all'estero, per esempio in Portogallo e in Estonia, nel settore informatico (IT).

Il governo, pur aspettandosi dalle imprese parastatali - FFS, Posta Svizzera e Swisscom - una politica del personale avanzata e socialmente responsabile, non interferisce nelle attività operative.

La Posta, che prevede di ampliare gradualmente il suo centro IT a Lisbona entro al fine del 2030, assicura che ciò non comporterà licenziamenti in Svizzera, sottolinea l'esecutivo. Al contrario, negli ultimi anni il Gigante giallo, «ha creato nel nostro Paese nuovi posti di lavoro nel settore IT e nel 2024 ha aperto una nuova sede a Losanna per reclutare personale specializzato soprattutto dalla Svizzera francese». L'azienda, aggiunge il Consiglio federale, prevede che, a causa di fluttuazioni naturali, nei prossimi cinque anni si verranno a creare in Svizzera circa 500 posti vacanti. Di questi, circa 130 saranno occupati all'estero.

Per quanto attiene a Swisscom, la continua pressione sui prezzi sul mercato svizzero delle telecomunicazioni e dell'IT fa sì che l'azienda debba ridurre costantemente i costi per motivi di natura economico-aziendale, in modo da poter continuare a investire anche in futuro nella rete in fibra ottica e nella rete mobile in tutte le regioni della Svizzera.

Per questi motivi, precisa l'esecutivo, anche Swisscom, come altre aziende del settore, delocalizza alcuni servizi IT in Paesi limitrofi e lontani: attualmente occupa circa 600 collaboratori a Riga e a Rotterdam.

Sia la Posta che Swisscom, stando al governo, assicurano che la Svizzera rimarrà la sede principale per i servizi IT anche in futuro e che i posti vacanti continueranno in buona parte a essere occupati nel nostro Paese. Dopo aver completato con successo il loro apprendistato, i tirocinanti continueranno per quanto possibile a essere impiegati nel settore.

Stando sempre al Consiglio federale, la creazione di posti di lavoro all'estero nel settore IT è compatibile con gli obiettivi strategici delle imprese parastatali, poiché è finalizzata al reclutamento sul mercato internazionale di personale altamente specializzato, al sostegno delle attività in Svizzera e alla garanzia della competitività e capacità di innovazione delle aziende. Limitare la libertà imprenditoriale di queste ultime nello sviluppo di posti di lavoro all'estero potrebbe compromettere la loro competitività in Svizzera.