«Non toglieteci le giornaliere»

Una bomba a scoppio ritardato. È quanto accaduto con l’annuncio fatto lo scorso ottobre da Alliance SwissPass, che ha comunicato che la carta giornaliera Comune continuerà a esistere fino al 2023. Una nota passata completamente inosservata fino all’altro giorno, quando «24Heures» ha sollevato la questione. Il popolare biglietto giornaliero, che permette di circolare per un giorno intero nel raggio di validità dell’abbonamento generale di trasporto, sparirà quindi fra meno di due anni.
Le motivazioni
Nel comunicato, Alliance SwissPass scrive che «offerte di trasporto pubblico alternative quali i biglietti risparmio e le carte giornaliere risparmio hanno determinato un calo nelle vendite della carta giornaliera Comune. In molti casi le vendite non riescono più a coprire i costi e sono esposte a forti oscillazioni. Nel contempo aumentano le spese di distribuzione, sia tra il settore dei trasporti pubblici e i Comuni sia tra i Comuni e la clientela. Senza contare che la disposizione tariffaria per la vendita esclusiva delle carte giornaliere agli abitanti del rispettivo Comune rappresenta in parte una sfida». Insomma, sembra proprio la fine per un biglietto cartaceo nato nel 2003 e che ha riscosso un successo clamoroso. Ogni anno, infatti, vengono vendute circa 1,5 milioni di giornaliere. Ticket dal costo di una quarantina di franchi utilizzati da famiglie, giovani e pensionati per scoprire la Svizzera, ma anche da studenti e lavoratori.
Si muove la politica
Alliance SwissPass, Associazione dei Comuni svizzeri e Unione delle città svizzere stanno lavorando allo sviluppo di un’offerta alternativa dal 2024. Al momento, però, non c’è nulla di concreto. Solo una dichiarazione d’intenti fra le parti. È su queste basi che nascono le interpellanze presentate dapprima in Romandia, e poi in Ticino. A Bellinzona ci ha pensato il gruppo Unità di sinistra («Abolire il servizio di vendita delle carte giornaliere FFS da parte delle cancellerie comunali non ha senso»).
A Lugano si registra invece quella di Elena Rezzonico (PS) e cofirmatari, che chiede al Municipio cittadino se intende sostenere il mantenimento delle carte giornaliere FFS. A livello nazionale, per ora è stata presentata a inizio marzo un’interpellanza al Consiglio federale da parte di Laurence Fehlmann Rielle (PS Ginevra).
Insomma, qualcosa – seppure in ritardo di parecchi mesi rispetto al comunicato di Alliance SwissPass – comincia a muoversi anche a livello politico. Le giornaliere, lo ricordiamo, vengono acquistate direttamente dai Comuni, che si assumono il rischio: quelle invendute, non vengono infatti rimborsate.
Il riscontro
Ma davvero la carta giornaliera Comune sta vivendo un declino inesorabile? Va detto che i biglietti a prezzi scontati messi in vendita dalle FFS a partire dal 2017 hanno contribuito al ripensamento dell’offerta di Alliance SwissPass. Ma in Ticino – così come in Romandia – la giornaliera riscuote tuttora un successo enorme. Basta consultare il sito Swisstrotter.ch (che offre una panoramica sulla disponibilità di tutti i comuni che aderiscono al servizio) per rendersi conto che i ticket vanno a ruba un po’ ovunque. Nonostante la pandemia, che ha comunque influito sull’utilizzo di questa carta, la gente non smette di utilizzarla. «Al netto della situazione eccezionale che stiamo vivendo, non avanziamo mai alcuna giornaliera», dice Massimo Bernasconi, responsabile del Punto Città di Lugano. «Ogni giorno abbiamo a disposizione 25 giornaliere: già una settimana prima della data di emissione non se ne trovano più. Il servizio è amato dalle persone, anche perché comprende ogni tipo di trasporto pubblico in Svizzera. L’obiettivo della Città è quello di favorire l’utilizzo del treno da parte dei cittadini, non certo ricavarne un guadagno. A Lugano sono molte le famiglie che usufruiscono delle giornaliere. Ma ci sono pure utenti che si recano oltre San Gottardo per motivi medici».
Anche Bellinzona si china sulla questione. «Queste carte sono apprezzate e costituiscono un ottimo sistema per invogliare la gente a utilizzare il treno», spiega da parte sua il sindaco Mario Branda. «Sicuramente affronteremo il tema in Municipio per capire se la decisione è ancora in qualche modo influenzabile». «Anche a Chiasso il successo delle giornaliere è grande», conferma il sindaco Bruno Arrigoni. «Ne abbiamo cinque a disposizione ogni giorno: vanno a ruba. Siamo in attesa di nuove indicazioni. Se l’offerta dovesse scomparire, si lancerebbe un messaggio negativo alla popolazione». Per Giovanni Bruschetti, sindaco di Massagno, «la richiesta è talmente alta che sovente dobbiamo reperire giornaliere in altri Comuni. Non escludo l’ipotesi di unire le forze a livello regionale per far sentire la nostra voce. Sarebbe un vero peccato perdere questo servizio».