Nuovi treni per la S-Bahn di Zurigo

Le FFS hanno ordinato 116 nuovi convogli al produttore Siemens Mobility per complessivi 2,1 miliardi di franchi. I nuovi treni sostituiranno i convogli a due piani di prima generazione della rete S-Bahn di Zurigo e circoleranno, a partire dagli anni 2030, anche sulle linee della Svizzera romanda.
La decisione è stata presa sulla base di criteri chiari e misurabili - costi d'investimento, spese di esercizio, conformità al capitolato, qualità e condizioni contrattuali di servizio - nel rispetto della legislazione sugli appalti pubblici, che prevede regole molto severe, ha spiegato il direttore delle FFS Vincent Ducrot in una conferenza stampa a Berna.
Secondo Ducrot, le FFS hanno ricevuto tre offerte, che sono state analizzate a fondo. «L'appalto è poi stato aggiudicato a Siemens, la cui proposta ha ottenuto il punteggio più alto con un margine netto e indiscutibile». Il responsabile Produzione Viaggiatori Reto Liechti ha spiegato che l'azienda tedesca si è distinta in particolare per i costi d'investimento, i costi operativi (energia e manutenzione) e gli aspetti di sostenibilità. I nuovi convogli sono infatti progettati in modo da consentire il recupero e il riutilizzo dei materiali.
Siemens, che figura tra i principali datori di lavoro industriali in Svizzera, vanta una lunga esperienza nella costruzione e omologazione di treni passeggeri e ha recentemente consegnato convogli in Germania, Austria, Belgio, Danimarca e Gran Bretagna. L'azienda, ricordano le FFS, aveva già realizzato la seconda generazione dei treni a due piani della rete S-Bahn zurighese, «in servizio con successo dalla metà degli anni 2000».
L'obiettivo principale dell'appalto, ha dichiarato Ducrot, era sostituire i primi treni a due piani introdotti dalle FFS negli anni '90 sull'S-Bahn zurighese. Dei 116 convogli ordinati, 95 circoleranno infatti a Zurigo mentre 21 saranno impiegati sulle linee del RER Vaud e sul collegamento Martigny–Annemasse (F).
Il contratto prevede inoltre un'opzione per ulteriori 84 treni, destinati a future espansioni dell'offerta. «Questo ci darà flessibilità fino agli anni 2040, permettendoci di adattarci rapidamente ai cambiamenti del mercato», ha spiegato Liechti.
Progettati per rispondere alle esigenze dei pendolari, i nuovi treni offriranno anche un elevato livello di comfort per i viaggiatori del tempo libero. Grazie alle ampie aree multifunzionali, sarà più facile salire e scendere rapidamente nei tragitti urbani di breve durata, e chi viaggia con bagagli, biciclette o passeggini disporrà di più spazio.
Ogni treno, lungo circa 150 metri, offrirà 540 posti a sedere e otto zone multifunzionali. Nelle ore di punta potranno circolare in doppia composizione (300 metri), garantendo 45 posti a sedere in più e oltre il 30% di posti in piedi aggiuntivi rispetto ai treni a due piani di prima generazione, a parità di lunghezza.
Per quanto riguarda il calendario, Liechti ha detto che il treno sarà ora sviluppato e progettato nei dettagli, con la produzione che inizierà nel 2028. I primi convogli di prova dovrebbero circolare in Svizzera intorno al 2030, per i test e le omologazioni, mentre la messa in servizio graduale è prevista a partire dal 2031, inizialmente sulla S-Bahn di Zurigo e successivamente nell'Arco lemanico.
Ducrot ha poi avvertito che con questa aggiudicazione non si esaurisce tuttavia il fabbisogno di nuovi veicoli. «Negli ultimi 25 anni abbiamo acquistato materiale rotabile per un valore complessivo di 14 miliardi di franchi, e abbiamo tre ulteriori commesse che sono in corso o in preparazione», ha concluso il direttore delle Ferrovie federali.
UNIA: «Decisione incomprensibile»
La decisione delle FFS di affidare l'appalto per la costruzione di 116 nuovi treni alla tedesca Siemens Mobility è stata fortemente criticata da Unia. Il sindacato giudica «incomprensibile» la scelta di assegnare un contratto miliardario a un costruttore che non dispone di siti produttivi in Svizzera.
Unia chiede pertanto maggiore trasparenza sui criteri sociali ed ecologici adottati nell'aggiudicazione. Secondo il sindacato, nella Confederazione esistono imprese con le competenze necessarie per la produzione di materiale rotabile, soggette alla legislazione e ai contratti collettivi svizzeri e in grado di garantire posti di lavoro sul territorio nazionale. L'organizzazione dei lavoratori ricorda anche che la legge prevede il sostegno alla piazza industriale elvetica.
Da parte sua, Stadler, uno dei due produttori sconfitti, ha espresso «profondo rammarico» per la decisione. In un comunicato diffuso subito dopo l'annuncio, il gruppo turgoviese ha fatto sapere che analizzerà con attenzione le motivazioni della decisione, sottolineando che la differenza di prezzo tra la sua offerta e quella del concorrente tedesco sarebbe stata di appena lo 0,6%.
Il direttore generale Markus Bernsteiner ha parlato di «grande delusione» per l'azienda e i suoi 6000 collaboratori in Svizzera, ricordando che i treni a due piani KISS di Stadler circolano con successo dal 2012 sulla rete S-Bahn zurighese e che sono utilizzati in 14 Paesi. Il gruppo tiene inoltre a precisare che fino all'80% del valore aggiunto resta in Svizzera, grazie alla collaborazione con oltre 200 PMI locali.
Da parte sua, il direttore delle FFS Vincent Ducrot si è detto fiducioso riguardo a eventuali ricorsi da parte dei costruttori esclusi dalla gara. «In genere vinciamo sempre questo tipo di procedura, perché siamo estremamente rigorosi nel nostro approccio», ha dichiarato in una intervista concessa a Keystone-ATS a margine della conferenza stampa.
Ducrot ha spiegato che le gare d'appalto delle FFS vengono gestite con la massima trasparenza e precisione: «Non esiste alcun criterio soggettivo, tutto è valutato secondo un sistema matematico che ci consente di controllare i parametri». Detto ciò, ha aggiunto, ogni azienda che partecipa a un appalto pubblico ha il diritto di presentare ricorso: «capita, fa parte del gioco».