Sanità

Ospedali svizzeri sotto pressione: più pazienti, ma produttività ferma e margini troppo bassi

Due studi indipendenti fotografano una sanità al bivio: conti stabili solo grazie al sostegno pubblico, tariffe ambulatoriali insufficienti e investimenti frenati - Servono riforme strutturali e adeguamenti immediati
©Pablo Gianinazzi
Red. Online
25.08.2025 08:29

Gli ospedali svizzeri hanno curato più pazienti nel 2024, ma la produttività è rimasta quasi immobile e i conti finanziari restano fragili. È quanto emerge da due analisi indipendenti, condotte rispettivamente da PricewaterhouseCoopers (PwC) e dall’associazione SpitalBenchmark, che mettono in evidenza le stesse criticità: margini operativi troppo bassi, costi in aumento e investimenti frenati da condizioni quadro giudicate insostenibili.

Secondo PwC, la redditività operativa è salita al 4,5% lo scorso anno, trainata dalla crescita delle cure ambulatoriali (+5%) e stazionarie (+2,4%). Tuttavia, la produttività è avanzata solo dello 0,3%, ben al di sotto della media storica. La società di consulenza sottolinea lacune negli investimenti in digitalizzazione, infrastrutture e processi, proponendo soluzioni come la pianificazione digitale degli appuntamenti, una gestione più efficiente di ricoveri e dimissioni e la standardizzazione delle terapie.

A garantire la stabilità finanziaria del settore hanno contribuito soprattutto i cantoni e gli altri proprietari degli ospedali, con un sostegno record di oltre un miliardo di franchi. Ma PwC avverte: questo supporto non può sostituire le riforme strutturali necessarie per rendere sostenibile il sistema.

Un quadro ancor più preoccupante emerge dai dati finanziari raccolti da SpitalBenchmark, che coprono oltre il 90% delle strutture. L’associazione evidenzia come i margini EBITDA restino in media al 4%, ben lontani dal 10% considerato necessario per una gestione durevole. «Gli aumenti tariffari ottenuti nel 2024, soprattutto nel settore stazionario, sono solo una goccia nell’oceano», ha dichiarato Anne-Geneviève Bütikofer, direttrice di H+ Gli Ospedali Svizzeri.

Il nodo principale resta il settore ambulatoriale: le tariffe sono definite «massicciamente troppo basse» e non coprono il 20-25% dei costi reali, ostacolando il passaggio a un sistema più orientato alle cure ambulatoriali, sostenuto a livello politico e popolare. «Gli ospedali e le cliniche vogliono procedere in questa direzione, ma serve una prospettiva finanziaria concreta», ha avvertito Bütikofer, sottolineando anche il potenziale di risparmio a medio termine.

H+ chiede un adeguamento immediato delle tariffe almeno del 5% e un meccanismo automatico di indicizzazione al rincaro. Solo così – sostiene l’associazione – le strutture potranno investire in tecnologie, infrastrutture e personale, portando avanti la trasformazione del sistema e garantendo la qualità dell’assistenza.

In sintesi, gli ospedali svizzeri si trovano oggi tra due forze contrapposte: da un lato l’aumento costante della domanda di cure, dall’altro una struttura finanziaria che non permette di crescere in modo sostenibile. Gli esperti concordano: senza riforme e adeguamenti urgenti, il rischio è che la stabilità attuale si riveli soltanto temporanea.

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