Per Berna non è abbastanza: ristoranti e negozi verso la chiusura alle 19

I casi di coronavirus in Svizzera negli ultimi giorni sono rimasti stagnanti su livello alti. Diversi Cantoni hanno deciso di correre ai ripari, con un nuovo giro di vite. Basilea Città e Campagna, Soletta e Zurigo hanno optato per una stretta che andrà a toccare soprattutto bar e ristoranti, come deciso ieri anche dal Ticino. Un nuovo incontro con la stampa è stato annunciato per le 18.30. Saranno presenti la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e il consigliere federale Alain Berset.
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Sommaruga: «I contagi aumentano, dobbiamo intervenire»
«La situazione si sta complicando. Il Governo si è riunito in seduta straordinaria e dobbiamo prendere di nuovo in mano la situazione. I contagi stanno aumentando e servono nuove decisioni», ha esordito Simonetta Sommaruga. «Sappiamo tutti che ci aspettano tempi difficili, soprattutto nel contesto delle festività», ma è necessario agire per la salute della popolazione e per evitare ulteriori danni economici, ha detto la presidente. Il Consiglio federale ha quindi mandato in consultazione ai Cantoni una nuova ordinanza con misure restrittive che dovrebbero scattare da sabato 12 dicembre al 20 gennaio. Venerdì il Consiglio federale prenderà una decisione definitiva. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente la prossima settimana, il Consiglio federale deciderà, nella seduta del 18 dicembre, ulteriori misure, come la chiusura totale di ristoranti e negozi.
Ecco le misure proposte
- Ristoranti, negozi e strutture ricreative e sportive dovranno chiudere alle 19 e saranno vietate la domenica.
- Gli incontri privati saranno limitati a massimo 5 persone, appartenenti a due nuclei famigliari. Incontri fino a 10 persone sono consentiti dal 24 al 26 dicembre e il 31 dicembre.
- Le manifestazioni pubbliche sono vietate, ad eccezione delle celebrazioni religiose e degli incontri dei Legislativi (Consigli comunali e parlamenti cantonali).
- Tutte le attività culturali (comprese quelle scolastiche) sono vietate. Gli eventi professionali con un pubblico sono vietati, ad eccezione degli eventi trasmessi online senza un pubblico.
Berset: «Non siamo dove avremmo voluto essere»
«Oggi non siamo dove avremmo voluto essere nella gestione della pandemia», ha detto da parte sua Alain Berset. «Ci troviamo in una situazione pericolosa, una stagnazione ad un alto livello della curva. È la prima volta che ci troviamo in questa situazione, con rischi importanti nel caso in cui ci fosse un raddoppio dei casi. Se succedesse ora, in poche settimane ci troveremmo con un sovraccarico degli ospedali. La situazione è seria e dunque abbiamo deciso di mandare in consultazione un pacchetto che comprende tre elementi», ha aggiunto. «Se un Cantone volesse andare oltre, introducendo ulteriori chiusure, è libero di farlo», è stato sottolineato.
«La situazione attuale non è paragonabile a quella di marzo: il numero di casi è maggiore in questa seconda ondata, ma sappiamo anche meglio come affrontarla», ha detto a chi gli faceva notare che queste misure sembrano meno incisive rispetto a quelle adottate durante la prima ondata. «Abbiamo concetti di protezione, sappiamo come proteggerci e le persone sono ben informate». Un blocco come nella prima ondata di coronavirus non è necessario oggi, ha detto.
Una strategia su tre pilastri
Il primo provvedimento «vuole uniformare le misure introdotte nei vari Cantoni» e punta quinti alla chiusura anticipata di ristoranti, negozi e strutture ricreative, e la chiusura di domenica. Il Consiglio federale inoltre propone di introdurre un «meccanismo di escalation» se la situazione non dovesse migliorare. Questo permetterebbe di decretare chiusure supplementari. Il terzo livello, infine, prevede di sostenere economicamente i settori saranno colpiti dalle chiusure. «Stiamo cercando di impedire un lockdown, ma per farlo serve un intervento chiaro del Consiglio federale. Certi Cantoni hanno deciso delle misure, ma serve ora armonizzare i provvedimenti», ha ribadito.
Treni tra Svizzera e Italia, «Siamo in contatto con le autorità italiane»
A proposito del traffico ferroviario, Sommaruga ha spiegato che «siamo in contatto con le autorità italiane, ieri ho sentito anche il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi. Anche le FFS sono in costante contatto con Trenitalia Stiamo lavorando per trovare una soluzione per i Cantoni più colpiti, anche pensando ai frontalieri coinvolti. Venerdì vi informeremo». Domani mattina è attesa la telefonata tra la ministra Paola De Micheli e la presidente della Confederazione elvetica Simonetta Sommaruga. «L’obiettivo è di individuare prontamente una soluzione condivisa per garantire almeno i servizi minimi essenziali tra i due Paesi», ha reso noto in serata il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano.
Salvo lo sci
Lo sci dovrebbe essere salvo. Berset, rispondendo a una domanda, ha infatti spiegato che i provvedimenti non riguardano gli sport all’aria aperta.