Perché, in Svizzera, il Primo Maggio non si festeggia ovunque?

Primo Maggio. Su coraggio. Soprattutto pensando a chi, in Svizzera, sarà costretto a lavorare. No, non stiamo bestemmiando: nel pieno rispetto del federalismo, spetta infatti ai Cantoni, e in alcuni casi addirittura ai Comuni, legiferare sui giorni festivi. E così, il rischio di storture è evidente. Soprattutto nelle regioni in cui i rapporti intercantonali sono piuttosto intensi. La RSI, tempo fa, sottolineava ad esempio la particolarità della Mesolcina. Da un lato le regole dei Grigioni, cui la valle appartiene; dall'altro quelle del Ticino, la destinazione di molti mesolcinesi in materia di lavoro o scuola. «Una doppia identità che, per alcune famiglie, si traduce nel fatto che i figli più piccoli sono normalmente in aula, mentre quelli più grandi restano a casa perché seguono una formazione superiore o professionale a Bellinzona o a Lugano con, magari, la mamma al lavoro in valle e il papà no perché impiegato oltre il confine di Monticello».
I lavoratori possono godersi il Primo Maggio, pienamente, soltanto in otto Cantoni: detto del Ticino, «riposano» anche Giura, Neuchâtel, Sciaffusa, Turgovia, Zurigo, Basilea Città e Basilea Campagna. Negli altri 18, invece, si lavora, anche se in alcuni solo per mezza giornata, come capita in Argovia, a Soletta e, in parte, anche a Friburgo. A livello federale, per contro, la Svizzera prevede soltanto quattro giorni festivi: Capodanno, Ascensione, 1. agosto e Natale. Altresì festivi, ma banalmente perché cadono sempre di domenica, sono Pasqua e Pentecoste.
Bene, benissimo. O malissimo, a seconda del Cantone in cui vi trovate. Domanda scontata: perché, al di là del federalismo, esistono queste differenze? Risposta: perché gran parte dei giorni festivi, in Svizzera, ha un'origine religiosa. I Cantoni cattolici, tendenzialmente, vantano più giorni festivi rispetto a quelli protestanti. In un articolo del 2014, il giornalista del Tages-Anzeiger Marc Brupbacher – con una certa ironia – aveva sottolineato: «I servizi della Chiesa vengono sempre meno utilizzati. Ma quando si tratta dei giorni festivi, nessuno rimette in discussione la religione». In questo senso, i cittadini del Comune di Svitto possono sorridere più di chiunque altro, con 17 giorni festivi ufficiali cui, come detto, bisogna aggiungere Pasqua e Pentecoste. A livello cantonale, invece, con 15 giorni festivi siamo noi ticinesi a lavorare di meno. Peggio, invece, va ad Appenzello Esterno e Grigioni, con appena 8 festivi. Ah, attenzione: se Natale cade di lunedì, Santo Stefano è lavorativo.
La questione, oltreconfine, suscita di anno in anno non poche reazioni e, in generale, un senso di stupore, al grido «ma come?». Il Dizionario storico della Svizzera, in ogni caso, ricorda che il Primo Maggio – inteso come Giornata internazionale di lotta e festa del movimento operaio – nel nostro Paese venne celebrato per la prima volta nel 1890: «Inizialmente, i lavoratori che prendevano parte alle celebrazioni rischiavano sanzioni, ma dalla metà degli anni 1890-1900 ottennero sempre più sovente una giornata libera non pagata per poter partecipare a manifestazioni e festeggiamenti».