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PLR e Centro non vogliono modificare la formula magica

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Ats
22.10.2023 18:55

Centro e PLR non intendono modificare l'attuale «formula magica» per la composizione del Consiglio federale.

Il presidente del Centro, Gerhard Pfister, ha definito «poco plausibile» un eventuale attacco del suo partito a un seggio del PLR. Anche l'UDC e i Verdi liberali si sono espressi a favore del mantenimento dell'attuale distribuzione dei seggi in governo.

«Saremmo poco credibili», ha dichiarato Pfister a Blick TV, quando gli è stato chiesto se il Centro intendesse attaccare un seggio del PLR. Il Centro riconferma i consiglieri federali in carica.

Per il presidente del PLR Thierry Burkart, una nuova distribuzione dei seggi è una discussione che non si può fare adesso: «Non è in linea con la tradizione svizzera che i Consiglieri federali in carica non vengano riconfermati. Per questo, a suo parere, un discorso del genere andrà fatto più in là nel tempo, di certo non per quest'anno.

Anche il presidente dell'UDC Marco Chiesa si è espresso a favore dello status quo. »La stabilità è un valore importante per il nostro Paese, che porta anche un certo benessere«, ha spiegato.

Per Mattea Meyer, co-presidente del PS, una maggioranza di centro-destra in Consiglio federale rappresenta invece »un problema«. A suo dire la destra »non ha fatto nulla per rendere accessibili i premi di cassa malati e gli affitti o per offrire buoni salari in un periodo di crisi. A detta della Meyer, una maggioranza UDC e PLR in Consiglio federale non riflette la volontà degli elettori.

Anche per il Presidente dei Verdi, Balthasar Glättli, non si può giustificare che partiti di pari forza in Parlamento - vedi PLR e Centro, n.d.r - siano rappresentati in modo diverso in Consiglio federale. «L'attuale formula magica ha decisamente fatto il suo tempo», secondo Glättli.

Anche il presidente di Verdi liberali, Jürg Grossen, vorrebbe cambiare la formula magica, ma non il prossimo dicembre. «Mi aspetto novità nel corso della legislatura, perché questa formula non è abbastanza rappresentativa».

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