Posta, così dal 2030 potrebbe cambiare il servizio universale

La trasformazione digitale ha investito in pieno la Posta. Negli ultimi due decenni l’invio di lettere si è praticamente dimezzato, mentre i pagamenti allo sportello sono diminuiti di tre quarti. Il calo è destinato a proseguire man mano che tali prestazioni verranno sostituite da alternative digitali. Inversa è la tendenza nell’invio di pacchi, che è salito in 20 anni di oltre il 70%. Il settore, però, è sottoposto a concorrenza, e i margini di guadagno sono di conseguenza inferiori alle lettere. Per questo il gigante giallo ritiene che il servizio universale vada modernizzato, adeguando l’offerta alle mutate esigenze della popolazione e delle imprese. Il come sarà stabilito nella revisione della Legge sulle poste, di cui il «ministro» delle Comunicazioni Albert Rösti, a Berna, ha illustrato i punti chiave. Il suo dipartimento dovrà preparare entro l’estate del prossimo anno un progetto preliminare da inviare in consultazione. La legge dovrebbe entrare in vigore attorno al 2030.
Fino a questa data ci sarà una sorta di «periodo di grazia », nel senso che la portata e la qualità del servizio universale non verranno ridotte. Saranno attuate, a partire dal 2026, solo le misure già previste a livello di ordinanza. La puntualità della consegna di lettere, pacchi e quotidiani in abbonamento (recapito entro il giorno successivo all’invio) dovrebbe essere ridotta al 90%, mentre attualmente è al 97% per le lettere e al 95% per le altre due categorie. Inoltre, l’obbligo di recapitare gli invii varrà solo negli insediamenti abitati tutto l’anno e non per ogni casa abitata.
Portata minima
La futura legislazione postale dovrà garantire «un servizio universale sufficiente e vantaggioso». La Posta, inoltre, dovrà continuare a finanziare da sola queste prestazioni. Quale contropartita, il monopolio sulle lettere fino a 50 grammi sarà mantenuto. L’obiettivo è fare in modo che la Posta possa continuare a finanziare i servizi di base senza sussidi federali. Un aumento delle tariffe del servizio universale non è però da escludere.
All’entrata in vigore della revisione, attorno al 2030, il servizio universale comprenderà infatti «l’offerta odierna e le misure che si prevede di introdurre a livello di ordinanza per il 2026». Verrà inoltre stabilita un’offerta minima per il servizio universale che il gigante giallo dovrà offrire in ogni caso e indipendentemente dalla futura evoluzione della domanda.
Di principio le lettere continueranno ad essere recapitate almeno cinque giorni feriali per settimana, la distinzione tra Posta A e B rimarrà, i giornali in abbonamento continueranno a essere consegnati sei giorni su sette entro le 12.30, il traffico pagamenti in contanti sarà assicurato così come la copertura del territorio tramite uffici postali o agenzie partner.
Automatismo
Ma nella legge verrà sancito « un meccanismo di adeguamento del servizio universale in funzione del progressivo calo della domanda». Al raggiungimento di determinati valori soglia (ancora da definire), la Posta potrà chiedere al Governo un adeguamento del servizio universale. In tal caso, la Posta A potrebbe essere recapitata solo tre giorni alla settimana. Questo servizio potrebbe anche essere abolito e sostituito da una lettera standard, che non dovrà più essere recapitata il giorno successivo all’invio. Se le tirature dei giornali dovessero continuare a scendere, c’è la possibilità che l’obbligo di consegna venga ridotto a cinque giorni alla settimanaNella decisione che sarà chiamato a prendere, il Consiglio federale dovrà considerare anche aspetti regionali, nonché le esigenze della popolazione e delle imprese.
Compere contestate
Il Consiglio federale ha anche affrontato l’espansione delle attività della Posta – tramite l’acquisto di varie società – che esulano dal suo tradizionale core business. Questo, sottolinea il Governo, «suscita sempre più malcontento in Parlamento e negli ambienti economici ». Al fine di creare certezza del diritto, «occorre precisare lo scopo dell’azienda sancito nella legge sull’organizzazione della Posta e introdurre una protezione giuridica individuale per verificare l’eventuale superamento dello scopo aziendale». Anche in questo caso il dipartimento di Rösti dovrà presentare un progetto preliminare entro fine giugno 2026.