Posta: crolla l'utile, previsti 100 licenziamenti

A causa della crescente pressione economica La Posta intende riorganizzarsi: sono previsti aumenti delle tariffe e la soppressione di un centinaio di impieghi. Nella prima metà del 2025 l'utile netto è sceso del 44% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, si legge in un comunicato diffuso oggi dal Gigante giallo.
I dati
Il risultato finanziario con cui la Posta chiude il primo semestre è significativamente al di sotto di quello dell’anno precedente, si legge in un comunicato diffuso in mattinata. Mentre il fatturato (ricavi d’esercizio) è solo leggermente più basso rispetto a quello della prima metà del 2024, con 118 milioni di franchi il risultato d’esercizio segna il 29% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’utile, pari a 74 milioni di franchi, come previsto è nettamente inferiore rispetto al primo semestre del 2024 (–44%). «La Posta continua a poggiare su basi finanziarie solide ed è in grado di autofinanziare il servizio universale e le sue prestazioni. Ciononostante, il risultato mette in luce le sfide strutturali nel core business e i costi che ne derivano», si legge nel comunicato.
La risposta di syndicom
La riorganizzazione annunciata dalla Posta riguarda 120 dipendenti, 100 dei quali potrebbero perdere il loro posto di lavoro: un'ondata di nuovi licenziamenti che il sindacato definisce «inaccettabile». «Una politica del personale carente non deve essere scaricata sulle spalle dei dipendenti. La Posta prevede nei prossimi mesi una riorganizzazione nell’amministrazione della centrale e vuole ridurre l'organico. Ne risulterebbero 100 licenziamenti e 20 modifiche contrattuali. È uno shock per il personale interessato, considerando che si tratta di un terzo dei dipendenti attivi nella centrale. Particolarmente amaro: da mesi i dipendenti della Posta lavorano con impegno in workshop e riunioni per contribuire alla progettazione del loro futuro lavoro. Tuttavia, i nuovi posti che si vengono a creare dovrebbero essere occupati principalmente dall'esterno. Questa politica del personale carente è uno schiaffo in faccia ai dipendenti». Duro Adriano Troiano, segretario centrale del sindacato syndicom: «La Posta ha ancora una volta perso l'occasione di preparare il proprio personale per il futuro. Preferisce sostituirlo. È uno scandalo bello e buono e dimostra una mancanza di lungimiranza e un carente sviluppo del personale. Non è la prima volta che il sindacato syndicom critica questa prassi e si aspetta che la Posta si assuma pienamente la propria responsabilità sociale». Solo quest'anno presso notime AG, PostFinance SA e ora Posta CH Rete SA sono previsti complessivamente quasi 800 licenziamenti.